giovedì 9 marzo 2017

Individuo e società

Ci sono filosofie, come quella di Aristotele, che danno più importanza alla forza dell’individuo che a quella della società. E ci sono filosofie, come quella di Confucio, che danno più valore alla società che all’individuo. Nessuna di queste ha una via o un metodo pratico per migliorare individuo e/o società. Tutt’al più hanno un etica.
Poi ci sono religioni, come il cristianesimo e l’islam, che mentre esaltano il valore dell’individuo, lo sottomettono all’approvazione e al giudizio di un’Autorità suprema. La via indicata, dunque, è la sottomissione e l’ubbidienza ai voleri di questa Autorità.
Infine c’è il buddhismo che dà più valore ad una via di mezzo. Da una parte afferma che l’individuo è condizionato e interdipendente , ma dall’altra sostiene che egli ha le possibilità di diventare forte e sicuro e di cercare il proprio vero sé, spogliandosi delle sovrastrutture sociali. La sua via è concreta, è un metodo tutto affidato al singolo, che può illuminarsi da solo, senza ricorrere a divinità. Non a caso, le ultime parole del Buddha furono: “Dedicatevi con impegno alla vostra salvezza”.
Resta il fatto che, come scrisse Toynbee, il degrado della società non dipende da oscure forze esterne, ma dalla “perdita dell’equilibrio mentale e morale” dei singoli.

La via della meditazione propone la ricerca del sé più grande, capace di oltrepassare il piccolo io meschino ed egocentrico. 

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