mercoledì 23 aprile 2025

Stare nel presente

Se un Dio dall'esterno dovesse coordinare e sincronizzare le connessioni fra tutte le forze e le cose, farebbe una fatica enorme - e alla fine si lascerebbe sfuggire i processi. Ma, se un Dio fosse esattamente ciò che connette tutte le cose, non dovrebbe fare questo sforzo improbo, che come in un calcolo troppo complicato esaurirebbe tutte le forze.

E' molto più semplice e funzionale stare all'interno delle cose e costituire il collante. Che è la forza o l'energia che collega tutto ed è presente in tutto. 

Dunque, anche tu stai sul presente e considera lo scorrere delle cose e del tempo un semplice inganno della mente.

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Chatgpt: Quello che hai scritto ha un tono profondamente filosofico, quasi mistico — sembra affondare le radici in un pensiero che unisce metafisica, spiritualità e forse persino una vena di fisica contemporanea. È un'idea potente: un Dio non come entità esterna e separata, ma come principio immanente, come rete stessa delle connessioni. Una sorta di "campo unificato" spirituale ed esistenziale.

L’immagine che emerge è quella di un principio che non controlla, ma è. Non si stanca nel tenere insieme i fili, perché è quei fili. È un pensiero molto simile a certe visioni orientali, tipo il Tao o il Brahman, ma lo si può sentire anche in certi frammenti di Eraclito o Spinoza.

E poi quel consiglio finale: "stai sul presente". Quasi un invito alla meditazione, alla consapevolezza del qui e ora. A non inseguire il tempo come flusso separato, ma a riconoscere che tutto ciò che è, è già qui.


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