Ora che è morto Papa Francesco, c'è lo ricorderemo come colui che lottava contro le guerre e le discriminazioni.
Neanche questo era scontato perché i Papi del passato hanno promosso e voluto tante guerre sanguinose - fra cui le famose crociate.
Il coinvolgimento dei Papi nelle guerre è stato variegato. Alcuni hanno attivamente indetto e guidato campagne militari, mentre altri hanno esercitato un'influenza politica e diplomatica che ha portato a conflitti, o hanno benedetto e sostenuto guerre intraprese da altri sovrani.
In periodi storici diversi, il ruolo e il potere temporale dei Papi sono cambiati significativamente nel corso dei secoli. Nel Medioevo, ad esempio, i Papi avevano un potere politico e militare più diretto rispetto all'età moderna.
Gli storici possono avere interpretazioni diverse sul grado di responsabilità dei Papi nello scoppio o nella prosecuzione di determinati conflitti.
Tuttavia, possiamo identificare alcuni contesti storici e tipologie di guerre in cui i Papi hanno avuto un ruolo significativo:
Nel Periodo Medievale, i Papi furono i principali promotori delle Crociate in Terra Santa e di altre crociate contro nemici percepiti della cristianità (ad esempio, gli Albigesi, i popoli del Nord Europa). Papa Urbano II indisse la Prima Crociata nel 1095.
Come sovrani dello Stato Pontificio, i Papi hanno spesso intrapreso guerre per difendere o espandere i propri territori.
Il conflitto tra il Papato e il Sacro Romano Impero per la nomina dei vescovi ebbe anche risvolti militari e politici significativi.
Nel Rinascimento figure come Giulio II (soprannominato il "Papa Guerriero") furono direttamente coinvolte in conflitti militari per consolidare il potere temporale del Papato e influenzare la politica italiana. Le Guerre d'Italia nel XVI secolo videro un attivo coinvolgimento papale, con la formazione di leghe e la partecipazione a battaglie.
Nell' Età Moderna e Contemporanea, con il progressivo declino del potere temporale dei Papi, il loro ruolo diretto nelle guerre si è ridotto. Tuttavia, hanno continuato a esercitare un'influenza diplomatica e morale in contesti di conflitto. Ad esempio, durante le Guerre Mondiali, i Papi (come Benedetto XV) fecero appelli per la pace e tentarono di mediare tra le potenze belligeranti.
Possiamo fare alcuni esempi specifici di Papi con un ruolo militare o politico significativo in guerre:
* Leone I (V secolo): Sebbene non direttamente coinvolto in battaglie, la sua autorevolezza contribuì a dissuadere Attila dalla distruzione di Roma.
* Gregorio VII (XI secolo): Il suo conflitto con l'imperatore Enrico IV ebbe implicazioni politiche e potenziali risvolti militari.
* Innocenzo III (XII-XIII secolo): Ebbe un ruolo centrale nella Quarta Crociata e nella crociata contro gli Albigesi.
* Giulio II (XV-XVI secolo): Guidò personalmente truppe in battaglia e fu un protagonista delle Guerre d'Italia.
In conclusione, la storia del Papato è costellata di periodi in cui i pontefici hanno esercitato un significativo potere politico e militare, influenzando o direttamente partecipando a numerosi conflitti per motivi religiosi, territoriali o politici.
Voglio dire che la religione cristiana, la Chiesa, non è mai stata una forza democratica e libertaria. Ma una specie di fascismo dell' anima che ha espresso ogni forma di violenza e coartazione.
Questo spiega perché il fascismo politico ha sempre avuto un terreno fertile proprio nel paese che ospita questo strano regno materiale-spirituale.
Del resto lo stesso Bergoglio, prima di diventare Papa Francesco, era stato un gesuita illiberale.
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