MANIFESTO DEL TEMPO RELAZIONALE
1. Il tempo non è un oggetto.
Non è una linea, un contenitore, una sostanza che scorre da sola.
Il tempo è una relazione, un’esperienza, un effetto dell’incontro tra coscienza e mondo. Non esiste tempo senza chi lo vive.
2. Il tempo dell’orologio è una convenzione.
È utile, ma non è reale. È un artefatto tecnico, costruito dall’uomo per organizzare la società, non per comprendere l’essere.
Misura oscillazioni, non esistenze. È tempo morto, non tempo vissuto.
3. Esiste solo il tempo che si sente.
Il tempo si allunga, si contrae, scompare. Dipende dalla qualità dell’esperienza, non dalla quantità di secondi.
È tempo soggettivo, tempo coscienziale, tempo vivo.
4. Il tempo non è universale.
La scienza stessa, da Einstein alla meccanica quantistica, lo ha dimostrato: non esiste un “tempo assoluto”. Il tempo cambia con la velocità, con la gravità, con l’osservatore.
Il tempo è relativo. Il tempo è relazionale.
5. Il tempo nasce dalla relazione.
Non è un’entità autonoma, ma il risultato di interazioni. Tra particelle, tra corpi, tra persone. Dove c’è isolamento, non c’è tempo. Dove c’è relazione, il tempo appare.
6. Essere è essere-in-tempo.
Come diceva Heidegger, non viviamo nel tempo: siamo tempo. Il nostro essere è apertura, progetto, memoria. È un tempo estatico, non cronologico: un modo di stare al mondo.
7. L’universo è rete, non sostanza.
Non esistono “cose” isolate, ma connessioni. Non atomi chiusi, ma campi aperti. Tutto è dinamica, flusso, co-dipendenza.
Questa è la realtà ultima: un universo di relazioni.
8. Anche Dio è relazione.
Non un ente supremo, remoto, statico. Ma l’intelligenza stessa del legame, l’interdipendenza che tutto muove.
Dio è l’infinita connessione. L’essere come divenire. L’eterno tra.
9. Il tempo non ci separa.
Ci connette. Il tempo è il tessuto invisibile che ci lega agli altri, alla Terra, alla memoria, al possibile.
È un invito alla presenza, alla responsabilità, alla cura.
10. Riprendiamoci il tempo.
Liberiamolo dalla tirannia dell’orologio, dell’efficienza, del calcolo.
Torniamo a sentirlo, a viverlo, a rispettarlo. Perché in ogni relazione autentica, il tempo si apre, e l’essere si rivela.
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