sabato 17 febbraio 2024

Sul bene e sul male

 

L’amore, considerato da tutti un bene, distrugge due individui per farne uno; e l’odio, che separa, divide e allontana, ha una potenza creativa opposta: da uno ne fa due. Allora, chi è buono e chi è cattivo? Dipende.

L’odio è utilissimo perché, separando e isolando, crea l’individualità da una massa confusa e indistinta. In fondo, la creazione si determina quando l’Uno non si sopporta più e odia se stesso fino al punto di esplodere frammentandosi.

Di nuovo, cosa è meglio?

Non c’è il meglio. I due opposti sono buoni entrambi. O cattivi, secondo le opinioni.

Niente è più relativo e complementare della dicotomia bene/male. Niente è più ambiguo e ambivalente. Niente è più oscillante e trasformante un polo nell’altro. Niente ci rivela meglio che la realtà è ciclica e mobile, e che le dicotomie logiche sono due espressioni di qualcosa che non può o non deve essere conosciuto.

Anche il conosciuto, infatti, deve oscillare e alternarsi con lo sconosciuto.

Ma i nostri moralisti e preti credono di sapere quali siano il bene e il male. Non perdoniamoli perché sono ignoranti

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