Chi pensa che l’universo non possa essere nato dal nulla,
convinto che dal nulla non possa nascere nulla, non ha capito che le forze
vanno sempre in coppia, opposte ma complementari, e quindi che il tutto non può
che essere nato dal suo opposto.complementare, il nulla. Infatti, se pensi il tutto
– e dunque lo credi e lo rendi possibile -, necessariamente credi e rendi
possibile il nulla. Metti in relazione le due polarità.
Il pensiero, a un certo livello, crea davvero le cose, nel
senso che è fattore determinante della loro esistenza. Un po’ come nella fisica
quantistica, è l’osservatore con la sua ricerca che fa “collassare” – ovvero
esistere – una delle due possibilità.
“È stata proprio la fisica quantistica a
rilanciare il ruolo del soggetto e quindi della mente nella creazione. emergono
due pilastri concettuali fondamentali: da un lato, l’idea che l’atto di
osservazione non sia un fenomeno neutrale, ma piuttosto un’azione in grado
di influenzare la manifestazione stessa degli eventi; dall’altro, il
concetto di interconnessione tra osservatore e osservato, che sottolinea il
ruolo attivo e dinamico della coscienza umana nella creazione della realtà.
Tale visione rivoluzionaria ci invita a riconsiderare il nostro ruolo nell’universo
e a riconoscere il potenziale illimitato della mente umana nel plasmare la
nostra esperienza.
In altri termini, la mente umana ha la capacità di influenzare
attivamente la realtà attraverso il potere del pensiero. I pensieri non sono
meri epifenomeni della mente, ma piuttosto vibrazioni energetiche in grado di
interagire con il tessuto fondamentale dell’universo: il campo quantico.
Questa interazione sottolinea l’importanza della coscienza umana come agente
attivo nella manifestazione della materia e negli eventi.
Per comprendere appieno il concetto di “mente
quantistica“, è essenziale considerare la natura intrinsecamente energetica
dell’universo. Secondo la fisica quantistica, tutto ciò che esiste è costituito
da energia in movimento, un tessuto dinamico di vibrazioni che forma la base
stessa della realtà. I pensieri umani, anch’essi forme di energia,
interagiscono con questo campo energetico, influenzando la manifestazione della
materia e degli eventi nella nostra vita quotidiana.” (da un articolo di
Francesca Zavettieri del 18 febbraio 2024 in Meteoweb).
Del resto, se cerchiamo nell’IA una definizione di
campo quantico, troviamo che “è un campo fisico descritto dalla meccanica
quantistica. In fisica teorica, i campi quantici sono interpretati come entità
fondamentali che permeano lo spazio in ogni punto e che si comportano secondo
le leggi della teoria dei quanti. Questi campi possono avere valori discreti di
energia e quantità di moto, e le loro fluttuazioni possono dare origine a
particelle elementari. Esempi di campi quantici includono il campo
elettromagnetico, il campo delle particelle elementari noto come campo di
Higgs, e altri campi che descrivono forze e interazioni tra particelle.”
In
sostanza bisogna trattarlo come un
insieme infinito di oscillatori armonici quantistici, in cui ogni oscillatore
rappresenta una possibile eccitazione del campo.
Questa parola
“oscillatori” ci riporta alla teoria delle oscillazioni delle antinomie, che si
comportano appunto come movimenti oscillatori e pendolari, ovvero come continue
oscillazioni tra contrari opposti ma complementari.
Così, dal mondo
infinitamente piccolo delle particelle arriviamo al mondo macroscopico della
nostra esperienza. Dal mondo della fisica alle concezioni del taoismo, dove la
polarità yang/yin, nata dal nulla o vuoto, domina ogni coppia di dicotomie e
ogni forza, materiale e mentale.
In breve, è la
mente che fa essere le cose in un certo modo. Ma questo implica che la mente
influenza senza che ce ne rendiamo conto la nostra realtà, dall’inizio
ad oggi, ossia dalle prime coppie di particelle fino alle galassie. Ma quale
soggetto cosciente poteva esserci quando l’universo era formato da particelle?
Il fatto è che la
coscienza è data proprio dalla dualità e complementarità delle forze contrapposte
che vanno sempre a due a due. E questo è appunto sia la struttura del nostro
cervello (non a caso due emisferi) sia la struttura delle particelle. Tutto va
a polarità accoppiate, opposte e complementari, che indica una forza che
controlla l’altra.
Siamo sempre in
due, anche quando siamo soli: tutto è sempre in un rapporto duale dinamico e
dialettico, che è la base della coscienza. Dunque, tutto è in qualche modo
cosciente.
In neurofisiologia, le onde cerebrali
(anche conosciute come oscillazioni cerebrali) sono i segnali di
attività "ritmica" o ripetitiva (continua) nel cervello degli esseri
umani viventi. Sono segni di un’attività elettrica che può essere misurata e
che varia per frequenza e ampiezza. Per esempio, le oscillazioni
gamma sono coinvolte nelle attività cognitive quali
concentrazione, sogno, meditazione, recupero della memoria, l'elaborazione
delle informazioni e la percezione cosciente.
La coscienza, nel nostro cervello e in tutti i sistemi, è
data proprio dalla struttura duale e oscillatoria delle forze coinvolte, che
rispondono alla legge dell’azione/reazione. In sostanza, tutti i sistemi
coscienti sono duali, dato che una parte deve controllare l’altra, uguale ma
contraria e complementare.
La complementarità è la base della coscienza yang/yin.
Poiché nell’universo tutto si muove e si trasforma, poiché
tutto cambia, oscilla, vibra e non è mai lo stesso, poiché tutto è energia, non
possiamo avere una visione statica delle cose. Il divenire è la legge
fondamentale, come già avevano compreso Eraclito in Grecia (tutto scorre, non
ci si può bagnare due volte nello stesso fiume…) e Laotzu in Cina.
Pensate che fra il sesto e il quinto secolo a.C. c’erano
pensatori, in due punti opposti del mondo, che avevano capito come stavano le
cose – prima che nascessero le mitologiche religioni degli dei o del dio che
sacrifica suo figlio, non si sa perché, dato che nulla è cambiato. E oggi la fisica
moderna ha confermato le concezioni dei due filosofi.
Ma se tutto muta continuamente, questa è una legge invariabile.
Il che era intuitivo, dato che, per il principio delle oscillazioni, un opposto
polare deve dare vita al suo contrario. E quindi, in un mondo in continuo
cambiamento, qualcosa deve essere fisso, assoluto.
Tenete presente che l’
“oscillatore armonico” è uno dei concetti fondamentali della fisica
meccanica e trova applicazione in molti campi, dalla dinamica dei sistemi
fisici semplici alle analisi più complesse dei circuiti elettrici e delle
vibrazioni. L’oscillatore armonico quantistico è uno dei
sistemi più importanti nella fisica teorica. Anche un pendolo è un oscillatore
armonico.
L’idea di un universo costituito
da oscillatori armonici è affascinante e richiama alcuni concetti
della fisica teorica e della filosofia. Immaginiamo un universo in cui ogni
particella, campo o regione dello spaziotempo vibra come un oscillatore
armonico. Poiché tutto è vibrazione, in un universo di oscillatori armonici,
ogni entità sarebbe in uno stato di vibrazione costante. Questo potrebbe
includere particelle subatomiche, campi e persino le strutture fondamentali
dello spaziotempo stesso. L’intero tessuto dell’universo sarebbe un’orchestra
di onde e frequenze. E anche la mente umana.
1.
Se immaginiamo di ascoltare l’universo come
una sinfonia di onde. Avremmo un vasto spettro di frequenze, dalle basse
frequenze delle onde gravitazionali alle alte frequenze delle particelle
subatomiche. Ogni oscillatore contribuirebbe alla melodia cosmica.
2.
Gli oscillatori interagirebbero tra loro, creando risonanze e dissonanze.
Alcune regioni dell’universo potrebbero vibrare in armonia, mentre altre
potrebbero essere fuori fase. Queste interazioni determinerebbero la struttura
e l’evoluzione dell’universo.
Il divenire comunque non avviene a casaccio, ma seguendo precise leggi che
agiscono sia nel mondo fisico sia nel mondo mentale.
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