sabato 2 aprile 2016

La fortuna

Se le cose ci vanno bene per un certo periodo, ci congratuliamo con noi stessi, ci convinciamo di godere del favore divino, diventiamo altezzosi, arroganti e insensibili e consideriamo gli sventurati con disprezzo: saranno certamente colpevoli.
Diventiamo anche conservatori perché abbiamo paura che un cambiamento potrebbe portarci via la nostra fortuna. Se siamo fortunati, è perché ce lo meritiamo – pensiamo.
Poi, però, qualcosa ci vale male. Perché neppure noi possiamo sottrarci a incidenti, malattie, errori, delusioni, sconfitte, perdite, vecchiaia, morte.
Nessuno, infatti, può sottrarsi all’alternanza degli eventi e degli stati d’animo, nessuno può contrastare il passare del tempo.
Se dunque, prima, eravamo convinti di esserci meritati il bene, dobbiamo concludere che ci siamo meritati anche il male.
Ma forse sarebbe meglio lasciar perdere la questione dei meriti e dei demeriti (un calcolo molto complesso) e non inorgoglirci troppo quando le cose ci vanno bene e non abbatterci troppo quando ci vanno male.

Le fortune sono alterne e mutevoli. Ma non la consapevolezza che ne abbiamo… se la depuriamo dall’influenza degli stati d’animo ottimisti e pessimisti.

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