sabato 21 novembre 2015

L'esperienza della precarietà

A volte crediamo che la meditazione, favorendo la calma e il distacco, dovrebbe liberarci per sempre dalla tensione, dall’ansia e dalla paura.
Quando perciò avviene qualcosa che ci riporta a questi stati d’animo, concludiamo che la pratica non ci è servita a niente.
Ma la meditazione non è né un tranquillante magico né una forma anestesia e non ci assicura l’invulnerabilità nei confronti delle emozioni negative.
Semmai è una pratica che ci addestra a non farci travolgere quando veniamo attaccati dal panico.
Noi non operiamo direttamente sulle emozioni, ma sulla nostra reazione alle emozioni.

Con la meditazione scopriamo che possiamo convivere anche con le emozioni negative. Loro svolgono la loro funzione ad un certo livello, mentre noi dimoriamo ad un altro livello, più profondo o più elevato.

1 commento:

  1. Vero! La meditazione mi ha insegnato a convivere con le emozioni negative. Oggi non ho più paura di un attacco di panico o di uno stato angoscioso.
    Ettore

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