lunedì 30 novembre 2015

Guerre e porte "sante"

Per un lapsus, avevo letto il seguente titolo di giornale: “A Bangui, il Papa apre la guerra santa”. Poi ho letto meglio: “A Bangui, il Papa apre la porta santa”.
Però, ripensandoci, è la stessa cosa. Andare a portare una religione in paesi del terzo mondo significa di sicuro scatenare, prima o poi, una guerra “santa”.
Non esistono religioni non-violente, religioni che non siano in concorrenza con le altre.

Ogni religione ha una sua volontà di potenza egemonica che basta a farne non uno strumento di pace, ma uno strumento di guerra.

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