lunedì 23 novembre 2015

La natura delle religioni

Non c’è una religione migliore o più buona delle altre. In quanto religioni organizzate, sono tutte ugualmente violente e pronte ad essere intolleranti: islam, cristianesimo, giudaismo, induismo, buddhismo, ecc.
Quando uno Stato abbraccia ufficialmente una religione, state tranquilli che diventa autoritario.
Guai ai paesi in cui alla religione viene dato il potere temporale. Diventano teocrazie mostruose.
Guai a far uscire la religione dall’ambito privato e farla arrivare al potere politico.
Si raccontano tante sciocchezze, per esempio che il cristianesimo sia all’origine del riconoscimento dei diritti universali dell’uomo. Ma quando mai? I diritti dell’uomo sono nati dall’Illuminismo e stati strappati al totalitarismo religioso, che li ha sempre avversati.
Guai alle religioni dei sacerdoti, che diventano macchine di privilegio e di indottrinamento forzoso e sistematico. Gesù non era un sacerdote, Maometto non era un sacerdote, Mosè non era un sacerdote…
In Italia, Papa Francesco viene sbandierato ogni momento nei giornali, nei telegiornali e nei giornali radio come se fosse la bandiera della tolleranza, della mitezza, della moderazione e della democrazia. Ma provate a chiedergli il riconoscimento di certi diritti fondamentali, che non sono ancora stati accettati per l’opposizione della Chiesa (unioni civili, fecondazione eterologa, eutanasia, matrimoni omosessuali, ecc.) e vedrete saltar fuori la sua vera natura, la vera natura del sacerdote, di ogni sacerdote.
D'altronde, come dice bene oggi Ezio Mauro e come rivela bene la recente fuga di notizie ad opera di due giornalisti, in Vaticano non c'è neppure la libertà di stampa.

Non esiste una religione libertaria. Ciò che è basato sulla fede, sulla tradizione, sui dogmi e sull’istituzione di una casta vuole imporre, non lasciare libertà di scelta.

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