domenica 25 maggio 2014

L'abitudine

La vita non può essere solo reazione, risposta codificata, riflesso condizionato, abitudine ripetitiva, metodo prestabilito, rapporto di ruoli, codici di condotta, azione meccanica, contatto professionale, tradizione, ecc. Tutto questo è una routine che non ci soddisfa, che ci fa vegetare, che ci stanca.
Dobbiamo trovare la luminosità, la presenza, l’autenticità, la vibrazione, l’immersione liberandoci delle regole del passato, dell’educazione formale, dell’etichetta, della convenzione e quindi della memoria, del passato. Dobbiamo trovare la spontaneità e la gioia, dimentiche del tempo.
Quando per esempio ci innamoriamo, ci sentiamo rinascere. Ma poi, col tempo, i rapporti diventano quelli convenzionali tra marito e moglie o tra conviventi. Lo stesso per i rapporti con i figli; quando nascono, è una meraviglia, una sorpresa continua. Ma poi diventano quelli tra padre o madre e figlio. Qualcuno ha stabilito delle regole per poter innescare il pilota automatico e tirare avanti meccanicamente, semi-vivi. Tutto s’incanala sui binari dell’abitudine, che è una semi-vita, perché non richiede né partecipazione, né vero interesse, né attenzione, né sensibilità.

Diventare consapevoli di questo meccanismo per ritrovare il senso della vita.

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