mercoledì 7 maggio 2014

Il Dio che verrà

Se prescindiamo dalla religioni, che ci parlano di un Dio perfetto, di una Mente meravigliosa che concepisce e crea ad un certo punto il cosmo, ciò che vediamo è un universo nato da una gigantesca esplosione che a poco a poco si evolve in una determinata direzione e infine dà origine a forme di vita più intelligenti. Ma, poiché tutto questo si sviluppa faticosamente, lentamente e senza badare alla distruzione dei più deboli, si potrebbe osservare che si poteva fare qualcosa di meglio.
In ogni caso è evidente che le forme di vita più intelligenti emergono in fondo e non all’inizio, sono cioè i prodotti di un lungo processo.
La spiritualità rappresenta un ulteriore passaggio, quando gli esseri più evoluti si pongono domande sulla loro origine e sulle leggi che regolano il tutto. Fra milioni di anni, forse la dimensione spirituale costituirà la forma predominante di vita, ma ancora una volta sarà posta in fondo, non all’inizio.
Questa osservazione ci porta a dire che quel Dio “puro spirito”, che qualcuno vorrebbe mettere all’origine, deve ancora nascere o sta solo emettendo i primi vagiti.

D’altronde, il buddhismo crede che un giorno arriverà il Buddha del futuro, Maitreya, e anche il cristianesimo parla di una seconda venuta del Cristo, speriamo meno cruenta della prima.

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