venerdì 2 maggio 2014

I nostri amori

Crediamo che l’amore sia solo un fattore positivo e che l’odio sia solo un fattore negativo (e lo stesso per tutti gli opposti con cui funziona la nostra mente). Ma non è così.
Per esempio, c’è un amore egocentrico che, nell’unire, tende a castrare e a paralizzare, e c’è un odio creativo e liberante che nel respingere fa crescere. I genitori che trattano i figli come proiezioni di se stessi, come bastoni per la vecchiaia, come investimenti per il futuro, e che non vorrebbero che si distaccassero mai, amano davvero i loro figli? E gli innamorati che vorrebbero l’amata tutta per sé e che la considerano una parte di sé, una loro proprietà, amano davvero l’altra persona? Ecco esempi di amore negativo.
E se i figli, ad un certo punto, non odiassero i genitori, in che modo si staccherebbero dalla famiglia d’origine, con il suo abbraccio mortale, e diventerebbero persone adulte e responsabili? Ecco esempi di odio positivo.
Queste osservazioni valgono per tutti gli opposti. Se il dolore è sempre un male, che dire di quello provocato da una operazione chirurgica che estirpa un cancro? E se il piacere è sempre un bene, che dire di quello provato dal drogato che si autodistrugge? Un antico proverbio dice che non tutto il male viene per nuocere; ma si potrebbe aggiungere che nemmeno tutto il bene viene per giovare.
Imparare dunque a vedere l’aspetto negativo nelle cose positive e l’aspetto positivo nelle cose negative ci aiuta a uscire dal limitato dualismo mentale e ad entrare nella mente di Dio.

Certo, ci vorrà distacco e bisognerà saper oltrepassare i propri interessi e le proprie preferenze per cogliere la realtà nella sua interezza.

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