venerdì 14 luglio 2023

Una colossale rimozione

 

Noi uomini riusciamo a vivere solo perché non pensiamo e dimentichiamo la morte. Ma, se non capiamo la morte, come possiamo capire la vita? È quello che succede nella nostra civiltà dove tutto è rumore, confusione, movimento, antagonismo e confronto, non perché ce ne sia bisogno, ma perché dobbiamo stordirci.

Le nostre molteplici attività, comprese quelle del pensiero e delle emozioni, sono basate su un istinto di accaparramento che non avrebbe bisogno di esistere perché ci sarebbe spazio per tutti. È proprio questo accaparramento che riduce le risorse a favore di alcuni individui maggiormente dotati di volontà di potenza (meglio, prepotenza).

Ma anche nella natura c’è una spontanea spinta all’espansione. Perfino le termiti e le api cercano di far crescere le loro comunità. E tutti gli animali devono lottare per sopravvivere a scapito di altri. Questo sarebbe l’abominio di Dio - se esistesse. Altro che peccato originale. Un difetto originale, un orribile e terribile modo di costruire un universo che mette tutti contro tutti.

Se riflettessimo, non avremmo bisogno di lottare e di accumulare imperi, proprietà e ricchezze che prima o poi dovremo abbandonare. Perché costruire noi stessi nella roccaforte di un io che un giorno crollerà?

Come scriveva William Shakespeare ne “La tempesta”,

 

“Questi nostri attori,

come già vi ho detto, erano tutti dei fantasmi e

si sono dissolti in aria, in un’aria sottile.

Così, come il non fondato edificio della nostra visione,

si dissolveranno le torri, le cui cime toccano le nuvole,

i sontuosi palazzi, i solenni templi, lo stesso immenso globo

e tutto ciò che esso contiene

e, al pari di questo incorporeo spettacolo svanito,

non lasceranno dietro di sé la più piccola traccia.”

 

Ma, mentre gli animali non sanno, noi sappiamo tutto – e non ci resta, per sopravvivere, che dimenticare. Se non fosse per questa colossale rimozione, come faremmo a tirare avanti?

Però, forse la realtà è un’altra: che è proprio la nostra coscienza a stravolgere tutto. E queste immagini di vita, di nascita, di crescita e di morte sono solo concetti o sogni, e, con la fine della mente pensante, si dissolveranno finalmente anche loro.

Così, come abbiamo sognato di essere vivi, ci sbagliamo quando pensiamo di morire.

Finirà l’incubo, e noi scopriremo che non siamo né mai nati su questa terra né mai morti.

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