giovedì 6 luglio 2023

Imparare a stare soli

 

Stare soli, stare fermi, stare in silenzio e non fare nulla, ma limitarci a osservare il mondo e noi stessi come oggetti, è difficile, sembra innaturale. Noi dobbiamo sempre pensare e fare qualcosa. Sembra una condanna. Ma chi ci ha condannato?

Forse c’è un Dio che ci odia. O siamo noi stessi?

È come se non sopportassimo la nostra stessa coscienza. Ma come mai, visto che è la coscienza che ci rende esseri superiori?

Come diceva Pascal, se riuscissimo a stare quieti in una stanza anche solo per un’ora, sarebbe già un successo.

Invece, dobbiamo agitarci, muoverci, pensare, fare esperienze, senza tregua… Siamo posseduti da un demone interiore che non ci lascia in pace, che è sempre in lotta contro tutti e anche in se stesso. E dobbiamo sempre stare in compagnia di qualcuno: i familiari, i parenti, gli amici, gli amanti…

È come se, dopo tanta fatica per venire alla luce e diventare coscienti, dopo tanto tempo trascorso da non-vivi, volessimo rifarci divorando la vita. In effetti, la divoriamo. E divoriamo anche il pianeta che ci ospita.

Purtroppo, mentre noi divoriamo la vita e il tempo, la vita e il tempo divorano noi. Anche di questo siamo coscienti, e la nostra fame aumenta anziché diminuire.

E tutto questo caos perché non riusciamo a stare da soli, ad essere veramente liberi. È una dannazione!

Nelle scuole dovremmo insegnare ai ragazzi a stare da soli, ad essere autonomi. Ne guadagnerebbe anche la socialità. Invece facciamo il contrario: spegniamo in loro ogni autenticità, ogni creatività.

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