Personalizzare
Dio come Padre, Madre o Figlio è ancora una forma di infantilismo religioso che
è però un errore comune. Un tempo erano le forze della natura o della psiche
che venivano personalizzate e divinizzate, e così nascevano i vari dei che
venivano adorati. Nelle città romane, per esempio, c’erano splendidi templi
dedicati a Giove, Venere, Marte, Giunone, Vulcano, ecc., e i fedeli vi si
recavano per implorare questo o quel Dio. Poi, con il passare del tempo e l’avvento
del cristianesimo, questi dei scomparvero e furono sostituiti da un unico Dio,
che però poteva essere adorato sotto forma di Padre, di Madre, di Figlio, di
Spirito Santo o di una pletora di santi.
Insomma
siamo ancora al politeismo che permette ai fedeli di credere di rivolgersi a questo o quel Dio o santo. In realtà non si
rivolge proprio a nessuno perché si tratta ancora di figure antropomorfe, nate
dal bisogno di concepire Dio come Persona e di stabilire con lui un’illusoria
relazione di cura.
Ancora
oggi ci si rivolge alle divinità per chiedere un aiuto.
Ma
questo aiuto non è visibile, con grande scorno di chi prega. Per esempio, oggi
si prega per la fine dell’epidemia e della guerra, come se ci dovesse essere un
interessamento e un intervento di qualche Dio.
Purtroppo
Dio non si preoccupa degli uomini nel senso in cui noi ci preoccupiamo di un
altro. Non si vedrà mai un Dio intervenire a fermare una guerra o a far venire
un colpo all’aggressore.
Ciononostante
gli uomini continuano a far processioni e a pregare, come se potessero
convincere il loro dio o il loro santo a intervenire nel mondo.
Ma
concepire Dio in tal modo è certamente un’illusione e dimostra un mancato
approfondimento della natura divina. Dio non è un Padre, ma al massimo un’energia,
una forza, che non ha un rapporto personale con le creature e che non può essere
convinto da una preghiera a comportarsi come ci comportiamo noi.
Se
noi fossimo Dio, interverremmo con una spada sul campo di battaglia,
proteggeremmo i buoni o puniremmo i cattivi. Ma questo non succede mai e non
può succedere, perché Dio non è una persona.
Sono
stati i cristiani (e oggi tutti i contendenti sono cristiani) a imporci questa
falsa immagine di Dio. Ma oggi vedersi in una relazione padre-figlio con Dio è
non poter crescere spiritualmente, è avere una conoscenza limitata, è essere
condizionati da una vecchia concezione religiosa.
Sono
gli uomini che, anziché rivolgersi a divinità esterne, dovrebbero suscitare in sé
quella forza divina che è in loro e proteggere il mondo.
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