lunedì 26 ottobre 2015

La non-reattività

La non-reattività è uno dei più potenti e concreti metodi di trasformazione della personalità.
Non reagire secondo schemi precostituiti (rabbia, irritazione, competizione, ecc.) non significa assumere un atteggiamento passivo o fatalistico, ma non accumulare una negatività reattiva che, alla fine, nuoce soltanto a noi stessi.
Non-reattività compulsiva vuol dire osservare innanzitutto le nostre stesse reazioni e poi non cedere alle risposte condizionate. Se veniamo provocati o sfidati, non dobbiamo reagire con un desiderio di competizione, di ritorsione, di confronto, di vendetta o con la volontà di aver la meglio, di vincere, di sottomettere, di dominare e così via. Soprattutto dobbiamo controllare i sentimenti di ira.
Dobbiamo renderci conto che queste risposte condizionate sono bisogni di un ego che vuole affermarsi e prevalere sugli altri, non strumenti illuminati.
Ma non dobbiamo certo consegnarci all’immobilismo. Diventando consapevoli dei nostri sentimenti, mantenendoci distaccati, non aderendo agli schemi reattivi, acquisiamo libertà e possibilità di rispondere in modo diverso. La vita non è una lotta contro gli altri. Il nostro atteggiamento di calma ci permetterà di mantenere la presenza mentale, non scattando come marionette.
Rimanendo silenziosi, attenti e non-reattivi, non inquineremo il nostro essere interiore e non diventeremo a nostra volta recipienti di negatività.
Riusciremo a conservarci leggeri e lucidi, vedremo meglio i problemi e, paradossalmente, saremo in grado di agire con più prontezza ed efficacia. Saremo presenti e in pace anche in mezzo alla confusione o alla violenza.
In tal modo, miglioreremo il nostro stato interiore e porteremo nel nostro ambiente un fattore di rasserenamento.

L’importante è non farsi trascinare nella competizione e non abbandonare la nostra tranquilla presenza mentale, che è una scintilla di una più vasta Presenza.

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