venerdì 9 ottobre 2015

La diaspora dei preti

Monsignor Charamsa, sospeso perché ha detto di essere gay e di avere un compagno, ha dichiarato che “l’astinenza totale da una vita d’amore è disumana.” Ha poi aggiunto che il Sant’Uffizio è “il cuore di un’omofobia della Chiesa cattolica, un’omofobia esasperata e paranoica.”
Insomma, cacciato per aver detto la verità.
A poco a poco, chi rimarrà nella Chiesa?

Ipocriti che conducono una doppia vita senza dichiararlo e, peggio ancora, casti e rigidi preti che, insoddisfatti sessualmente e affettivamente, odiano il mondo, sono dogmatici e si dedicano all’acquisizione del potere e dei soldi. 

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