domenica 28 dicembre 2014

La politica della Chiesa

I nostri telegiornali e giornali, tutti invariabilmente papalini, non fanno altro che cantare le lodi di questo nuovo Papa e le sue magnifiche gesta. L’ultima sembra essere quella del dialogo tra Cuba e USA. Pare infatti che gli Stati Uniti siano propensi ad eliminare le sanzioni economiche contro Cuba. Certo, ormai il comunismo è un ricordo e non si aspetta altro che la morte di Fidel Castro per far tornare Cuba a quella che era prima: il regno della corruzione, della dittatura e dell’ingiustizia sociale. Non a caso l’isola era stata definita il “bordello d’America”.
Ma più in generale, c’è da chiedersi come mai tutta l’America Latina, cioè l’America cattolica, sia tanto corrotta e soggetta ad ogni tipo di dittatura. La stessa Argentina, patria del Papa, ha sperimentato una delle più spaventose dittature militari, con gli oppositori che venivano torturati o fatti sparire da un momento all’altro.
È difficile non vedere come vi sia un collegamento tra cattolicesimo, corruzione e dittatura. La stessa Italia, sede del papato, è il paese più corrotto d’Europa ed è il paese che ha inventato il fascismo.

Cosa concludere? Che non solo il cattolicesimo convive tranquillamente con corruzione, dittature ingiustizie sociali, ma che è anche la cultura della corruzione, dell’autoritarismo e delle disparità sociali. Il cattolico, infatti, non è tenuto ad avere una propria coscienza autonoma; deve solo ubbidire alle gerarchie. E quindi la sua morale è un semplice moralismo di facciata, non un’etica. 

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