venerdì 31 marzo 2023

Un mondo violento

 

Inutile negarlo: c’è qualcosa che non va nella creazione. Troppa violenza, troppa pressione a riprodursi, troppa aggressività, troppo egocentrismo… ce n’è abbastanza per dire che il cosmo non può essere stato creato da un’anima bella. Per prima cosa, ogni essere vivente deve uccidere altri esseri viventi anche solo per mangiare; quindi tutte le specie sono in competizione tra loro. La coscienza stessa, che sembra così eterea, deriva anch’essa dal cibo.

Poi c’è troppa aggressività e distruttività; e di questo dobbiamo dare colpa alle leggi costitutive del mondo, perché, senza aggressività, il singolo finirebbe per soccombere. Quasi tutti i grandi condottieri sono stati grandi assassini: da Alessandro a Napoleone, da Gengis Khan a re David, da Hitler a Stalin…

Ma anche all’interno delle società, ci sono grande competizione e rivalità. Tanto che le guerre sono solo lo sbocco esteriore di una distruttività interiore.

E questa distruttività non è colpa dei singoli individui, ma un impulso istintivo. È nella natura – o se si preferisce del dio che ha voluto così il funzionamento delle cose.

Anche la pressione riproduttiva è istintiva. È una spinta ad accoppiarsi che non dà tregua all’individuo senza curarsi  delle conseguenze, tanto che, quando cessa la pressione, il singolo non serve più e può essere eliminato. Le religioni antiche erano religioni del sacrificio ( di uomini e animali ) perché ci si rendeva conto che al dio era gradito il sangue.

Anche il cristianesimo non fa eccezione: dio deve sacrificare qualcuno e, in mancanza di meglio, sacrifica il “figlio”. Dunque un dio feroce e sanguinario.

Se questo dio è il creatore del mondo, non poteva che farlo a sua somiglianza, feroce e sanguinario. E così è.

Se un individuo non è abbastanza aggressivo e dotato di volontà di potenza e di prepotenza, viene subito accantonato dalla società… e dalla natura.

Chi è consapevole e riflette su queste cose, vede bene il meccanismo e, per salvare la faccia a dio, finisce per non crederci.

Il mondo non può essere stato creato da un’anima pacifica e benevola, ma è un prodotto malato, una degenerazione – qualcosa che si è formato da solo, spontaneamente, in qualche modo, con grande violenza. Non per nulla si parla di Big Bang: un’esplosione catastrofica. Non dunque qualcosa di gentile e mite.

Sarà per questo che se cercate un po’ di pace in questa terra, dovete mettere a tacere l’aggressività, la proliferazione mentale, la volontà di potenza e gli impulsi a riprodurvi instancabilmente. Datevi un po’ di tregua.

Ma, a quel punto, vi trovate a disagio in mezzo a un’umanità che compete e combatte con tutti i mezzi, spinta da impulsi che non controlla.

Chi se ne rende conto, si sente un estraneo. È come precipitare in una guerra che non si è voluta.

Come uscirne? Facendosi da parte e contemplando lo scenario. E poi scoprendo che questa non può essere la realtà, ma una specie di sogno, anzi di incubo, dal quale ci si libererà con la morte.

Allora ci si sveglierà.

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