sabato 18 marzo 2023

L'anima malata

 

Ci illudiamo che il nostro karma – il destino che ci attende – debba essere rigorosamente individuale. Invece non è così. Gran parte del karma è collettivo. Come noi soffriamo per le colpe altrui, gli altri soffrono per le nostre.

Dobbiamo metterci in testa che l’umanità è una, e le azioni dell’uno si riflettono sul destino anche degli altri.

Come individui abbiamo limiti precisi, abbiamo identità indefinite e compartecipate.

Non è vero che siamo individui separati.

Guardate per esempio quali conseguenze abbia la guerra di Putin in tutto il mondo.

Il compito di un eventuale dio della giustizia sarebbe molto complicato. E anche lui avrebbe le sue colpe per come ci ha creato.

L’aggressività, la violenza, la continua contesa, la guerra, la concorrenza, la selezione delle specie, da dove vengono? Sembrano essere un impulso naturale in ogni essere vivente. Dunque, di chi è la colpa? Sarebbe di un eventuale creatore. Per questo, è meglio pensare che le cose si siano fatte da sole, spontaneamente, illusoriamente.

Il muoversi, il divenire, il competere, fanno parte del senso di essere un io.

Ma essere un io non è facile, non è gratis, è uno sforzo.

La coscienza nasce con una sensazione di dolore.

È difficile sopportare la consapevolezza di se stessi. Questo nessuno ve lo dice. Già i genitori che si sono accoppiati lo hanno fatto per darsi un sollievo.

E adesso che il pasticcio è stato fatto e siete apparsi voi con un mondo problematico, voi vi illudete che la situazione non sia dolorosa. E che ci sia un dio cui potete appoggiarvi.

Ma è un’illusione, come la vostra sensazione di esserci.

Dove siete?

L’errore è stato fatto con la nascita. Siete nati in un nulla riempito di vuoto.

Ritornate alla situazione di prima della vostra apparizione e della vostra anima malata.

 

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