La
nostra vita è presto detta: giriamo senza sosta, ci agitiamo dalla mattina alla
sera. Sembra che il nostro principio sia muoversi, stare in attività, sempre e
comunque.
Tutto
questo va bene finché non si esagera, e noi spesso esageriamo. Ci muoviamo come
macchine che non possono fermarsi.
Ma
agire e prendere decisioni stando sempre in movimento non è saggio, ci porta a
sbagliare, ci dà una vita nevrotica. Ogni tanto è bene fermarsi, e guardare da
lì il movimento. Ci accorgiamo che, più che agire, reagiamo. Siamo come palline
impazzite di un grande biliardo che cozzano le une contro le altre in
un’agitazione caotica.
Come
facciamo a stabilire un punto fermo, a capire qualcosa, a prendere in mano la
nostra vita anziché essere sballottati qua e là?
Siamo
su una ruota che gira e cerchiamo il mozzo centrale, là dove non c’è movimento
e si può contemplare la situazione.
È
sicuro che le decisioni e le azioni che partiranno da questo punto di quiete,
invece che dalla reattività, saranno le
migliori.
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