Quando
nasciamo, non abbiamo nessuna idea di essere o avere un io e neppure di essere
maschi o femmine, ricchi o poveri, intelligenti o stupidi, eccetere eccetera.
Poi, lentamente, a poco a poco, ci vengono inculcate le convinzioni di essere
un io, di essere maschi o femmine e così via. Non solo, ci viene anche
insegnato come deve essere quell’io, come devono
essere i maschi e le femmine, i ricchi e i poveri, ecc. Ci sono regole per
tutte le condizioni. E, se non le seguiamo, sono guai e sofferenze.
Si
tratta di condizionamenti quasi inevitabili per chiunque nasca come essere
umano. In parte dipendono dalla natura e in parte dalla cultura.
Ma,
se siamo consapevoli di un simile processo di istruzione-educazione-condizionamento,
può venirci la curiosità o l’esigenza a capire come sia una mente
non-condizionata o poco condizionata – una mente che non sia cosciente di
essere questo o quello, ma solo della propria consapevolezza.
Questo
è il campo della meditazione, un campo che non appartiene ad alcun altra
disciplina. Da un certo punto di vista, è una pratica di purificazione, in
quanto ci permette di liberarci del
mondo, della mente, della tradizione, dei condizionamenti e della stessa
coscienza individuale.
Questa
ricerca ha una portata metafisico-religiosa, perché può rispondere alla domanda
su che cosa succederà quando il corpo, la coscienza e la mente condizionata ci
lasceranno per sempre.
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