Gli
uomini sono talmente attaccati alla propria individualità che non concepiscono
che possa dissolversi. Ecco perché si sono inventati paradisi, inferni e
purgatori. Non vogliono assolutamente finire come individui.
Riflettiamo
sul fatto che preferirebbero finire all’inferno che veder annullato il loro io.
In fondo, ragionano, “anche se finisco all’inferno, sono sempre io!”
Forse
sarebbe meglio abituarsi a vedere la scomparsa dell’io, dovuta alla morte, non
come un annullamento, ma come la fine di un confinamento. Quando passiamo da un’età
all’altra, da un’epoca all’altra, tante cose vecchie spariscono, ma tante nuove
compaiono.
Se
potessimo passare in un purgatorio o in un paradiso, così come siamo, senza cambiare
la mente egoica, non ci sarebbe nessuna novità e finiremmo per ripetere le
stesse cose.
Annullando
invece la vecchia mente, con il suo io, ci liberiamo di una limitazione
fondamentale e facciamo un salto importantissimo di condizione.
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