venerdì 29 gennaio 2016

Uomini in paradiso

Come mai, se esiste un’altra vita, gli abitanti del paradiso non sentono alcun desiderio di comunicare con i loro cari che hanno lasciato qui sulla Terra? La risposta la dà Pico Iyer in L’arte della quiete (Rizzoli, 2015).
Perché il paradiso è il luogo in cui non si pensa a nessun altro luogo.
Noi, infatti, siamo sempre portati a spostarci nello spazio-tempo per trovare un luogo dove sentirci bene. Ma arriva il momento in cui ci rendiamo conto che un simile luogo non esiste affatto fuori di noi. È in realtà un punto di quiete dentro di noi, in cui ci sentiamo appagati.
La vita quotidiana ci porta a spostarci di continuo, a lavorare di continuo, a cambiare di continuo, a cercare di continuo la nostra felicità. Ma, dopo aver tanto viaggiato e dopo esserci tanti impegnati in mille attività, scopriamo che solo la quiete può farci elaborare ed approfondire le esperienze.
In effetti, non sono tanto le nostre esperienze a formarci, ma il modo in cui reagiamo ad esse. La qualità delle nostre esistenze dipende da come le viviamo interiormente.
La stessa esperienza può provocare dolore in uno e piacere in un altro, oppure dolore in un certo momento della nostra vita e piacere in un altro. L’idea quindi di restare immobili a lungo per concentrarci sul nostro mondo interiore è una scoperta che hanno fatto tutti i saggi, non solo in Oriente ma anche in Occidente. Thoreau diceva che non importa dove vai o quanto lontano viaggi: importa quanto sei vivo. E, prima di lui, lo avevano capito tanti grandi uomini, come Epitteto o Marco Aurelio.
Il lusso oggi non è andare in posti meravigliosi dall’altra parte del mondo, ma sperimentare l’immobilità, dove poter scoprire che la felicità e l’appagamento sono a portata di mano, e lo sono sempre. Ecco perché chi si trova in paradiso non cerca nient’altro: è già soddisfatto così com’è.
Ovviamente, per gli uomini comuni, è impossibile rimanere a lungo fermi, senza fare nulla. Ma la qualità della nostra vita cambia radicalmente quando si scopre il piacere e la necessità di stare periodicamente immobili e in silenzio.


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