domenica 31 gennaio 2016

L'addestramento mentale

Non basta però stare seduti o sdraiati, immobili e silenziosi, per gustare la meditazione. Può darsi che nella nostra mente affiorino ricordi del passato, fantasmi spaventosi e nevrosi dell’anima.
Occorre quindi decondizionare la mente e portare anch’essa al silenzio.
Solo allora la meditazione-contemplazione diventerà gioiosa.
Anche se partiamo con l’intenzione di essere felici o di evitare qualche stato doloroso, potremmo non avere successo.
Qui ci vuole allenamento; per rilassarci veramente, dobbiamo imparare ad esaminare le nostre intenzioni, a depurarci delle fantasie e dei desideri più comuni.

Ognuno porta in sé il proprio paradiso e il proprio inferno. Come diceva Emily Dickinson, “è più vasto del cielo, il cervello.”

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