sabato 30 gennaio 2016

Il Grande Dittatore

Il teologo Vito Mancuso, nel suo ultimo libro Dio e il suo destino (Garzanti, 2015), scrive che continua a credere in Dio, ma non nel Dio della dottrina ufficiale della Chiesa cattolica. Che è concepito come un padre onnipotente, infinitamente buono ma anche ingiusto e oppressivo.
Secondo lui, la decadenza del cattolicesimo deriva dal fatto che questa religione è diventata “trascurabile, noiosa, oppressiva, insipida,” avendo “ridotto Dio a un imbarazzante Grande dittatore.”
Io aggiungo che la Chiesa è diventata la propugnatrice di ogni oscurantismo sociale, il punto di riferimento di ogni pensiero reazionario.
Non c’è mai stata un’epoca in cui abbia proposto qualche idea progressista, qualche cambiamento. Solo conservazione e dogmi imbalsamati.
Basti vedere come si oppone oggi a chi propone di regolamentare le unioni civili e omosessuali. Una battaglia retrograda, un odio feroce per ogni cambiamento, per ogni tentativo di dare più diritti agli uomini.
Una Chiesa piena di anime morte, attenta sola al proprio potere e al proprio denaro. Come dice L’Espresso, mentre la Chiesa manifesta per la famiglia tradizionale, le diocesi fanno affari. Ai vescovi risalgono società private, quote azionarie, partecipazioni bancarie, in tutti i settori, senza alcuna trasparenza.

Questo interessa alla Chiesa. Questo e il controllo degli ingenui che ancora credono, per ignoranza, che Gesù abbia voluto fondare un’istituzione che ripropone tutto ciò contro cui aveva combattuto.

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