lunedì 7 dicembre 2015

La Santa Inquisizione

Tutti hanno modo di vedere – nel processo intentato contro i due giornalisti Nuzzi e Fittipaldi – quale pezzo d’antiquariato sia la giustizia vaticana: sembra di essere tornati ai tempi dell’Inquisizione. A leggi e procedure antidiluviane si aggiunge il mancato riconoscimento dei diritti della difesa: chi viene processato non può nemmeno scegliersi un avvocato di fiducia ma deve prendersi quello d’ufficio che gli passa il Vaticano. Nessun paese del mondo accetterebbe una giustizia del genere, ma per la Chiesa, che ha la testa nel Medioevo, questo è il massimo della modernità.
Quello che è lampante è il tentativo di negare da una parte la libertà di stampa (non si devono far sapere le malefatte dei preti) e dall’altra di nascondere le ricchezze e gli sprechi di denaro di un’istituzione che a parole vorrebbe essere la “Chiesa dei poveri”.
La pubblicità vaticana, pagata a caro prezzo, ci vuole convincere ogni anno, quando si pagano le tasse, che i soldi dati alla Chiesa servono a sostenere i poveri. Ma poi si scopre che servono a trattare con sfarzo cardinali e Curia.

E pensare che questa Chiesa vorrebbe far la morale agli altri e pretenderebbe, corrotta com’è, di rimettere i peccati altrui.

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