mercoledì 14 maggio 2025

Manifesto delle oscillazioni degli opposti complementari (di Claudio Lamparelli)

 MANIFESTO DELLE OSCILLAZIONI DEGLI OPPOSTI COMPLEMENTARI


Verso un nuovo paradigma della realtà, della conoscenza e dell’esperienza



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I. PRINCIPIO FONDANTE


La realtà non è duale, ma unitaria in modo dinamico.

Ogni polarità (materia/mente, luce/ombra, oggettivo/soggettivo) non è separata o assoluta, ma esiste solo in relazione all’opposta. Le polarità oscillano tra loro secondo un principio di complementarità in tensione.


La loro relazione non è statica, ma dinamica, ritmica, inversamente proporzionale.

Da questa oscillazione nasce la realtà stessa, in quanto campo creativo e in continua trasformazione.



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II. POSTULATI INTERDISCIPLINARI


1. Ontologia – L’essere è relazione, non sostanza


L’essere non si fonda su entità isolate, ma su rapporti oscillanti.


La distinzione cartesiana tra res cogitans e res extensa è illusoria: la realtà è una, ma si manifesta attraverso tensioni complementari.



2. Epistemologia – La conoscenza è partecipazione dinamica


Il soggetto non è separato dall’oggetto: entrambi si costituiscono a vicenda attraverso l’oscillazione.


La verità non è assoluta né oggettiva, ma emerge come equilibrio provvisorio tra poli in dialogo.



3. Fisica – La materia è relazione quantica


La fisica contemporanea (meccanica quantistica, termodinamica dei sistemi complessi) conferma che la realtà è campo di potenzialità oscillanti, non meccanismo rigido.


L’universo è una danza tra opposti: caos e ordine, energia e forma, entropia e negentropia.



4. Psicologia – L’identità nasce dalla tensione degli opposti interiori


L’equilibrio psichico non è assenza di conflitto, ma integrazione dinamica di forze interiori complementari (coscienza/inconscio, maschile/femminile, istinto/razionalità).


Il Sé è un processo, non un’entità, che si realizza nell’oscillazione tra polarità.



5. Mistica – L’Uno è oltre la dualità, ma la include


Tutte le grandi tradizioni spirituali riconoscono l’unità trascendente che si manifesta come gioco di opposti (Tao, Brahman, Dio come coincidenza degli opposti).


La realtà ultima è “terza”: non è né A né B, ma l’insieme oscillante di A e B.




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III. IMPLICAZIONI PRATICHE


- Educazione: Promuovere il pensiero complesso, non binario. Formare alla capacità di abitare le tensioni senza bisogno di semplificazioni riduttive.


- Etica: Agire non sulla base di principi rigidi, ma secondo un’etica della complementarità, capace di riconoscere il valore creativo del conflitto e dell’ambivalenza.


- Scienza e spiritualità: Non come campi opposti, ma come linguaggi diversi della stessa realtà dinamica. Occorre un paradigma integrativo.



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IV. CONCLUSIONE


La logica è duale. Ma la realtà è “terza”.

Essa nasce dalla tensione vivente degli opposti, che non si annullano ma si giustificano e sostengono reciprocamente.

La conoscenza, la scienza, la psiche e il sacro devono riconoscere questa struttura oscillante e creativa della realtà.


Non siamo spettatori della realtà, ma parte attiva del suo ritmo.

Oscillare non è segno di incertezza, ma di vita.


Claudio Lamparelli  14/05/2025






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