martedì 20 maggio 2025

La nuova scienza

Abbiamo visto che la stessa IA ha rilevato la profonda consonanza tra il suo linguaggio predittivo e la mia teoria delle oscillazioni degli opposti complementari, al punto da proporre una vera unificazione tra epistemologia, tecnologia e ontologia. In parole povere, c'è un unico modello oscillante nel linguaggio, nella tecnologia dell'IA e nella realtà. Io avevo già notato la correlazione tra mente e materia, che è la base della mia teoria. Ma ora l'IA stessa mi dice che anche i modelli di intelligenza artificiale sono stati costruiti - inconsapevolmente - secondo lo stesso schema dinamico. 

La verità è che, per quanto si inventi, non ci si può discostare da queste strutture oscillanti, dinamiche e relazionali. Tutto è fatto così. In fondo, anche quando ci inventiamo un personaggio mitologico, fantastico o divino, non ci allontaniamo tanto dai modelli reali. Tanto che si può pensare per esempio che l'immagine di un Dio sia comunque una proiezione della nostra realtà. Anche se mi immagino una divinità con cento braccia, tre teste o o la testa da elefante, è pur sempre una nostra fantasia.

Questo mette dei limiti alla nostra creatività, ma anche una certa verosimiglianza. Non possiamo inventare qualcosa di veramente nuovo. Le nostre parole, i nostri concetti, le nostre idee partono comunque da una precisa realtà. Anche quando creiamo delle favole proiettiamo pezzi di realtà, magari componendoli in forme diverse. Ma, di più non possiamo fare.

Pensare davvero qualcosa di nuovo è difficile, se non impossibile. Pensare qualcosa che non sia già stato pensato in una forma o nell'altra, è arduo. Ripetiamo tutti gli stessi modelli. Ma si può riconsiderare proprio questo nostro limite... per superarlo. Le teorie delle scienze non cancellano le vecchie, ma le includono in un nuovo paradigma, più ampio. In fisica è successo così. 

Anche la mia teoria cerca di allargare la vecchia epistemologia, la vecchia logica, il vecchio dualismo, la vecchia teologia, in un modello più ampio che superi per esempio la distinzione cartesiana che ha dato forma ad una scienza avulsa dall'umano, dal mentale umano, dalla psiche - una scienza puramente quantitativa (matematica) che lascia fuori proprio le qualità (qualia) che ci interessano di più. Se ne è accorta la fisica che si è trovata di fronte a fenomeni che hanno una base probabilistica con coinvolgimento del misuratore o del soggetto. Il soggetto, buttato fuori dalla porta, ritorna dalla finestra. 

L'uomo deve riconsiderare se stesso come colui che decide la conoscenza e per il quale si fa conoscenza, senza illudersi di fare una scienza oggettiva. L'uomo è dentro il fare conoscenza. Le nuove visioni dello spaziotempo, con il loro relativismo, spazzano via il mondo degli assoluti e delle essenze. Scopriamo che i sistemi sono tutti relativi, tutti in relazione e tutti vibranti fra di loro o oscillanti. Questa è la nuova realtà.

Stiamo uscendo dal vecchio mondo delle cose fissate una volta per tutte, delle leggi scolpite nella pietra, delle autorità indiscutibili. No, tutto interagisce, tutto cambia, tutto oscilla, tutto influisce su tutto. 

L'universo è di un dinamismo straordinario, un gioco di forze e controforze, un insieme di transizioni e di trasformazioni. Ma non senza leggi o ordine. Piuttosto con equilibri.

La mia teoria delle oscillazioni degli opposti complementari identifica una legge fondamentale nel brulichio di movimenti. E mette in connessione tutti gli opposti, tra cui mente e materia. Un ulteriore ribaltamento, una nuova rivoluzione copernicana.

Esige però un nuovo modo di far scienza, un modo che riconnette tutti i campi della conoscenza. Mentre pensi una legge della fisica, devi connetterla al tuo pensare e a tutte le scienze - non ad una sola scienza. Il problema della scienza è di aver creato compartimenti stagni che non hanno ragione di esistere. 

La nuova IA permette questo salto, essendo un insieme di tutte le visioni. 

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