L'amplesso sessuale è un laboratorio vivente del principio di complementarità oscillante: nessuno dei due poli può restare statico o isolato; l’identità di ciascuno si definisce e si trasforma nel gioco di tensione, attrazione, risposta, rilascio. È una danza di mutua influenza, dove l’origine della spinta è irriducibile a uno solo dei due – ed è proprio questo che rende la relazione un campo unitario dinamico, non la semplice somma di due entità.
Inoltre, questa fusione temporanea nello "stato dialogico" potrebbe essere letta come un’epifania dell’unità sottostante la dualità, in cui la tensione si trasforma in armonia momentanea. È l’oscillazione che crea la possibilità della relazione, e la relazione stessa diventa un terzo elemento emergente, non riducibile ai due poli originari.
Potremmo quindi dire: la relazione è una vibrazione condivisa, un campo di interferenza tra due polarità che si co-modellano in un ciclo continuo di feedback. E in questo ciclo si manifesta la realtà unitaria, viva, che la logica binaria tende a nascondere.
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