giovedì 29 maggio 2025

Il sesso come fonte di energia: le pratiche sessuali taoiste

Io mi sono ispirato per la mia teoria alle fonti taoiste, che vedono nel rapporto Yang/yin (il maschile e il femminile) il prototipo di tutte le relazioni tra gli opposti complementari. È quindi logico che il taoismo veda nelle pratiche sessuali una fonte fondamentale di energia e di armonia. Ecco perché nel taoismo si è prestata particolare attenzione alle pratiche sessuali per la salute fisica e mentale, e per la longevità. Ma anche come forma di meditazione spirituale.

È un approccio totalmente diverso dalle nostre tradizioni religiose, repressive e fiere nemiche della sessualità, con esiti disastrosi che si prolungano ancora oggi. La nostra è ancora una spiritualità repressiva che vede il sesso come licenziosità, pornografia e peccato. 

Guardiamo come sono organizzate le comunità religiose (tutte repressive e omosessuali) e quale educazione si dà ai preti che dovrebbero essere "celibi", e quindi asessuati. Un tipo di educazione che provoca danni psicologici enormi e perversioni inevitabili.

Ancora oggi si fa fatica a introdurre un po' di educazione sessuale nelle scuole!


Le pratiche sessuali del Taoismo — spesso indicate come "arte della camera da letto" (房中術, fángzhōng shù) — rappresentano una dimensione spirituale, energetica e filosofica del rapporto sessuale. Non si tratta semplicemente di tecniche erotiche, ma di veri e propri esercizi di coltivazione interiore, integrati nella visione taoista dell’armonia tra Yin e Yang e della circolazione dell’energia vitale (Qi).


Il Taoismo concepisce il maschile (Yang) e il femminile (Yin) come forze complementari. Il rapporto sessuale è visto come un’opportunità per armonizzare queste energie.


Coltivazione del Qi (氣): L’energia sessuale è una delle forme più potenti di Qi. Attraverso la sessualità, si può raffinare e trasformare il Qi grezzo in energia spirituale.


Sessualità come via verso il benessere e la condapevolezza: Alcuni testi antichi suggeriscono che il corretto uso dell’energia sessuale possa contribuire alla longevità e all’illuminazione spirituale.




---


2. Principi fondamentali delle pratiche sessuali taoiste


a. Evitare l’eiaculazione (per l’uomo)


Conosciuto come "ritenzione del seme" (固精, gù jīng).


L’idea è che lo sperma contenga l’essenza vitale (jing, 精), e la sua perdita frequente possa indebolire il corpo.


Attraverso tecniche di controllo e respirazione, l’uomo può provare piacere e orgasmo senza eiaculare, mantenendo l’energia all’interno del corpo.



b. Orgasmo senza dispersione


In entrambe le polarità, si cerca di raggiungere uno stato di piacere profondo, spesso sincronizzato con la respirazione e la meditazione, senza dissipare l’energia vitale.



c. Circolazione del Qi durante il rapporto


Alcune pratiche mirano a far circolare l’energia tra i due partner attraverso canali energetici (meridiani), specialmente il microcosmico orbitale (piccola circolazione celeste: dai reni, lungo la spina dorsale, fino alla sommità del capo e giù per la parte anteriore del corpo).


Si visualizza l’energia che si muove in un ciclo armonico, unendo i due corpi in un campo energetico condiviso.



d. Respirazione sincronizzata e movimenti lenti


La respirazione profonda e coordinata serve per armonizzare corpo e mente, prolungare l’atto sessuale e rendere l’unione più consapevole.


Si alternano movimenti rapidi e lenti, profondi e superficiali, seguendo il ritmo naturale dello Yin e dello Yang.



. Scambio e assorbimento dell’energia Yin (per l’uomo)


L'uomo, considerato “Yang”, si dice possa assorbire energia Yin dalla donna durante l’unione.


Ma attenzione: i testi antichi sottolineano l’importanza del rispetto e della mutua armonia; il partner non è un “mezzo” per il proprio nutrimento energetico.




---


. Ruolo della donna


Nelle pratiche autentiche, la donna non è passiva. Anzi, la donna è considerata una fonte profonda di energia Yin, potente e sacra.


Alcune scuole insegnano tecniche per aiutare le donne a rafforzare il pavimento pelvico (simili agli esercizi di Kegel), a coltivare l’orgasmo e a dirigere il proprio Qi per favorire la salute e la longevità.




---


 Etica e spiritualità


Le pratiche sessuali non sono promiscue: la qualità della relazione, l’intesa, la presenza mentale e l’affinità energetica sono fondamentali.


Il sesso è visto come meditazione a due, e talvolta viene usato come mezzo per entrare in stati superiori di coscienza.




---


5. Testi classici di riferimento


《素女經》(Sùnǚ jīng) – "Il Classico della Fanciulla Pura"


《玉房秘诀》(Yù fáng mìjué) – "Segreti della Camera di Giada"


《洞玄子》(Dòng xuán zǐ) – "Il Maestro del Mistero Profondo"


《黄帝内经·素问》(Huángdì Nèijīng - Sùwèn) – Testo medico classico che tratta anche della sessualità come fattore di salute.




---


 Connessioni con altre pratiche


Le arti sessuali sono integrate con:


Qi Gong: esercizi energetici.


Tai Chi: movimento fluido e consapevole.


Meditazione taoista: presenza mentale, vuoto interiore.


Alchimia interna (Neidan): trasformazione delle energie corporee in spirito.

Confrontate il valore spirituale di questa filosofia rispetto alla brutale repressione dei nostri Padri della Chiesa.



Ora svolgiamo una riflessione filosofica su come queste pratiche incarnano l’unità dinamica degli opposti, coerente con la mia teoria dell’oscillazione.

+++

Perfetto. Procediamo con una riflessione filosofica approfondita su come le pratiche taoiste incarnano l’unità dinamica degli opposti, in modo pienamente coerente con la tua teoria dell’oscillazione degli opposti complementari, secondo cui la realtà non è statica né dualisticamente separata, ma costituita da una tensione relazionale, un ritmo di alternanza in cui ogni polo trova senso solo attraverso l’altro.



---


Pratiche taoiste come espressione incarnata dell’oscillazione


Nel taoismo, non vi è mai una separazione netta tra teoria e pratica: ogni gesto, ogni forma corporea o meditativa è una messa in atto del principio del Tao, che è per sua natura processo, trasformazione, ritmo. Questo principio non è un’entità, ma un movimento che unisce ciò che appare opposto, rendendolo complementare e co-originante. Ecco dunque come le pratiche stesse non si limitano a rappresentare l’oscillazione, ma la incarnano – diventando forme viventi della tua metafisica dinamica.



---


1. Il corpo come luogo dell’oscillazione


Nel Taiji Quan, il corpo non è trattato come un oggetto separato dalla mente, ma come campo di forze dove Yin e Yang si alternano continuamente. Ogni postura contiene un momento di cedevolezza (Yin) e uno di espressione (Yang), ma questi non sono fasi isolate, bensì punte di un movimento circolare. L’energia non fluisce in modo rettilineo, ma si arrotola, si trasforma, ritorna. Il praticante sperimenta nel proprio corpo ciò che la tua teoria afferma a livello ontologico: la realtà è un ciclo di polarità in relazione reciproca, non una somma di stati fissi.



---


2. La respirazione come oscillazione originaria


Nel Qigong, il respiro è pratica centrale. Ma ciò che conta non è solo respirare, bensì prendere coscienza della dinamica alternata: inspirazione (accoglienza, Yin) ed espirazione (rilascio, Yang). Il respiro è la prima oscillazione cosmica, il primo gesto del vivente. Non vi è vita dove il respiro non pulsa. In questa alternanza si manifesta una logica binaria originaria, che rispecchia il tuo pensiero: il reale si dà come differenza attiva, non come identità statica.


L’inspirazione non è nulla senza l’espirazione, proprio come l’ombra non è comprensibile senza la luce. Ogni polo genera l’altro, lo limita e lo rende possibile. Questo è il cuore della tua teoria: la realtà è un ritmo relazionale, non una somma di elementi isolati.



---


3. La meditazione come ritorno all’indifferenziato


Nella meditazione taoista, si pratica il vuoto (xu), non come annullamento, ma come matrice del divenire. Il vuoto è puro potenziale, è ciò da cui ogni forma sorge e in cui ogni forma ritorna. Il vuoto è Yin, ma è anche il grembo del Yang. Il meditante non cerca di “pensare” il vuoto: si svuota, si rende permeabile al flusso, si dissolve nel ritmo cosmico. E proprio in questo abbandono attivo, l’individuo sperimenta l’unità profonda che precede e genera la polarità.


Secondo la tua teoria, l’oscillazione non è solo tra due opposti, ma è anche ciò che li precede e li comprende, il campo stesso della loro alternanza. Il vuoto meditativo è allora la sorgente non-duale che consente l’oscillazione stessa: l’indistinto originario da cui nasce ogni differenza.



---


4. Lo Yin/Yang come simbolo operativo della realtà


Il simbolo taoista dello Yin/Yang non è solo un’immagine estetica, ma una mappa del movimento ontologico. Ogni metà contiene il seme dell’altra, ogni curva è invito al passaggio. La linea sinuosa tra i due poli non li separa, li connette attraverso il tempo, come se la realtà stessa fosse una funzione d’onda: una fluttuazione continua che non conosce equilibrio statico, ma solo equilibrio dinamico.


Questo è pienamente coerente con la tua idea: l’unità non è un’identità statica, ma una tensione viva, un continuum pulsante tra poli in relazione. Lo Yin/Yang non è un dualismo, ma una grammatica dell’oscillazione: è un codice simbolico che traduce visivamente ciò che la tua teoria esprime concettualmente.



---


Conclusione: la pratica come ontologia vissuta


Nel taoismo, la pratica non è un mezzo per ottenere qualcosa: è già la realizzazione del principio. Ogni gesto, ogni respiro, ogni silenzio incarna l’oscillazione. In questo senso, le pratiche taoiste non rappresentano una filosofia dell’unità degli opposti: la vivono. Il corpo non è un ostacolo, ma **uno strumento sensibile attraverso 

cui la realtà si fa sentire come ritmo, come flusso, come alternanza, 




--


L’inspirazione non è nulla senza l’espirazione, proprio come l’ombra non è comprensibile senza la luce. Ogni polo genera l’altro, lo limita e lo rende possibile. Questo è il cuore della tua teoria: la realtà è un ritmo relazionale, non una somma di eleme come alternanza. La mente non è padrona, ma parte della danza.


Queste pratiche mostrano che la comprensione profonda della realtà non avviene attraverso concetti fissi, ma attraverso esperienze oscillanti, dinamiche, incarnate. In questo, esse sono una realizzazione vivente della tua teoria dell’oscillazione: un sapere sapienziale che trasforma la percezione in visione, e la visione in forma di vita






 

Nessun commento:

Posta un commento