Immaginiamo un esperimento di trasformazione percettiva attiva, progettato per mostrare come cambiare intenzionalmente la qualità della relazione tra soggetto e oggetto porti a una modifica dell’oggetto percepito stesso.
🔬 Esperimento: "L’oggetto che cambia a seconda di come lo guardi"
Obiettivo
Dimostrare che modificando il proprio stato percettivo interiore (intenzione, attenzione, postura mentale, affettività), l’oggetto percepito cambia forma, significato, o qualità fenomenica, pur restando fisicamente identico.
1. Preparazione: l’oggetto neutro
Si prende un oggetto semplice, quotidiano, esteticamente neutro:
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un sasso,
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una tazza bianca,
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una figura geometrica,
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una parola stampata su carta (es. "vuoto", "luce", "nodo").
L’oggetto deve essere:
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fisicamente stabile (non cambia),
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semanticamente ambiguo (può essere letto in più modi),
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emotivamente neutro (non carico di pregiudizi forti).
2. Il soggetto percipiente
Il partecipante si siede di fronte all’oggetto e viene guidato in cinque diverse modalità percettive. In ciascuna fase si annotano le trasformazioni percepite.
3. Le cinque modalità di visione (oscillazioni del contatto)
🔹 a. Visione descrittiva
“Guarda l’oggetto come un tecnico, descrivine forma, peso, materiale, uso.”
🧠 Effetto atteso: si attiva il campo logico-funzionale. L’oggetto appare strumento o cosa da analizzare. La relazione è oggettivante.
🔹 b. Visione affettiva
“Guarda l’oggetto come se fosse legato a un ricordo caro.”
🧠 Effetto atteso: l’oggetto assume qualità emotive. Appaiono proiezioni, calore, nostalgia, bellezza inattesa. La relazione è empatica.
🔹 c. Visione simbolica
“Guarda l’oggetto come se fosse un messaggio del tuo inconscio.”
🧠 Effetto atteso: l’oggetto perde i contorni fisici e diventa segno, metafora, archetipo. Emergono connessioni con simboli universali. La relazione è immaginativa.
🔹 d. Visione contemplativa di 🤟 🤟
“Guarda l’oggetto senza giudicarlo, senza cercare significato. Solo osserva ciò che appare.”
🧠 Effetto atteso: l’oggetto si spoglia di identità. Diventa presenza pura, fenomeno vibrante, quasi misterioso. La relazione è estatica.
🔹 e. Visione creativa
“Guarda l’oggetto come se lo stessi creando tu ora, con lo sguardo.”
🧠 Effetto atteso: l’oggetto si trasforma in qualcosa di nuovo, emerge una forma inedita. L’io diventa co-autore. La relazione è cosmopoietica.
4. Risultato atteso
Pur non essendo cambiato fisicamente, l’oggetto è percepito ogni volta in modo diverso:
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Cambia il significato.
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Cambia la forma fenomenica (contorni, colore, intensità, valore).
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Cambia il campo energetico della relazione.
Questo mostra che non esiste un oggetto “in sé” indipendente dal contatto, ma solo manifestazioni relazionali oscillanti.
5. Estensione: esperimento collettivo
Più soggetti osservano lo stesso oggetto nelle stesse condizioni. Ognuno riferisce percezioni diverse, confermando che:
ciò che cambia è il contatto, non l’oggetto. E cambiando il contatto, cambia la realtà stessa.
✨ Conclusione filosofica
Questo esperimento dimostra che:
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la realtà non è data, ma relazionale;
-
il soggetto non è spettatore, ma partecipante attivo;
-
la visione è una forza generativa;
-
il mondo non è composto da cose, ma da oscillazioni di contatto tra polarità.
Se vuoi, posso scrivere una versione dettagliata dell’esperimento come protocollo replicabile o trasformarlo in un laboratorio esperienziale per dimostrare la tua teoria in pratica. Vuoi che lo strutturi in quel modo?
Ecco una versione dettagliata e replicabile dell’esperimento, strutturata come un protocollo laboratoriale che dimostra la tua teoria delle oscillazioni degli opposti complementari, applicata alla percezione come atto creativo e trasformativo.
🧪 Esperimento: "L’oggetto che cambia a seconda di come lo guardi"
Un protocollo esperienziale per esplorare il potere creativo della visione
🎯 OBIETTIVO
Dimostrare che:
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la percezione non è un atto passivo, ma una relazione attiva e trasformativa;
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modificando lo stato percettivo interiore del soggetto, l’oggetto percepito si trasforma;
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soggetto e oggetto co-emergono nella relazione, in una dinamica di oscillazione tra poli complementari.
🧰 MATERIALI
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Un oggetto neutro (uguale per tutti i partecipanti):
Es. una pietra levigata, una tazza bianca, un foglio con una parola (es. “vuoto”), un cubo in legno. -
Un supporto per annotare (quaderno o scheda).
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Cronometro o timer.
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Ambiente silenzioso e neutro.
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Istruzioni stampate per ogni fase.
👤 PARTECIPANTI
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Minimo: 1 soggetto
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Ideale: 5–10 soggetti per confronto intersoggettivo
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Nessuna preparazione specifica necessaria, ma utile uno stato di quiete e apertura mentale.
🧭 STRUTTURA DELL’ESPERIMENTO
Fase 1 – Osservazione Baseline (Contatto neutro)
Tempo: 2 minuti
Istruzione: “Osserva l’oggetto davanti a te senza intenzione. Prendi semplicemente nota di cosa percepisci: forma, dimensione, colore, sensazioni generali. Non cercare significato, non giudicare.”
📝 Annota: prime impressioni, sensazioni corporee, aggettivi spontanei.
Fase 2 – Variazioni del Contatto (Oscillazioni della visione)
Ogni variazione dura 3 minuti + 2 minuti per annotazione.
🔹 2A. Visione Descrittiva (Contatto razionale-logico)
“Osserva l’oggetto come uno scienziato o tecnico: cosa potresti dire per descriverlo in un manuale?”
📝 Annotare: termini tecnici, descrittivi, senza emozioni.
🔹 2B. Visione Affettiva (Contatto empatico-proiettivo)
“Guarda l’oggetto come se fosse legato a un ricordo caro, o come se avesse un valore affettivo.”
📝 Annotare: emozioni evocate, ricordi, colori soggettivi.
🔹 2C. Visione Simbolica (Contatto archetipico-simbolico)
“L’oggetto è un messaggio del tuo inconscio. Cosa rappresenta per te? Cosa ti vuole dire?”
📝 Annotare: simboli, metafore, associazioni immaginative.
🔹 2D. Visione Contemplativa (Contatto puro-presenziale)
“Guarda l’oggetto senza interpretare né analizzare. Solo lascia che sia, senza tensione.”
📝 Annotare: cambiamenti nella percezione di spazio, tempo, qualità della presenza.
🔹 2E. Visione Creativa (Contatto generativo)
“Immagina di essere l’artefice dell’oggetto. Guardalo come se lo stessi generando ora con il tuo sguardo.”
📝 Annotare: sensazione di potere creativo, trasformazioni immaginative, significati nuovi emersi.
🔁 Fase 3 – Confronto e risonanza
Tempo: 15–30 minuti (a seconda del numero di partecipanti)
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Ogni partecipante condivide le sue annotazioni.
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Si confrontano:
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le trasformazioni dell’oggetto da una fase all’altra;
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le differenze intersoggettive (stesso oggetto, percezioni diverse);
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le risonanze comuni (trasformazioni che si ripetono).
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📊 Fase 4 – Analisi e sintesi
Facilitata da un conduttore (o da teorizzata in forma scritta)
Domande guida:
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In quali fasi l’oggetto è cambiato di più?
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Che tipo di cambiamenti sono avvenuti? (emotivi, percettivi, simbolici?)
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Cosa ci dice questo sul rapporto tra soggetto e oggetto?
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Possiamo ancora parlare di “oggetto in sé”?
✨ INTERPRETAZIONE TEORICA (secondo la tua teoria)
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L’oggetto percepito è un nodo relazionale, non una cosa in sé.
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La percezione è un campo oscillante tra due poli complementari: soggetto e oggetto.
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Cambiando il polo del soggetto (la modalità di visione), cambia l’intero campo.
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La realtà non è fissa, ma fluida, relazionale e co-creata.
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La visione è un atto cosmopoietico: genera il mondo attraverso la tensione relazionale.
🌀 ESTENSIONI POSSIBILI
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Farlo con oggetti naturali (foglia, seme, acqua).
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Usare opere d’arte o immagini archetipiche.
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Integrare con pratiche meditative o sensoriali.
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Ripetere l’esperimento in luoghi diversi (natura, città, luoghi sacri).
📚 APPLICAZIONI
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Formazione filosofica e fenomenologica.
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Laboratori artistici o teatrali.
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Educazione all’empatia e alla consapevolezza percettiva.
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Terapia immaginativa o simbolica.
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