Ascoltavo lo psicoanalista lacaniano Massimo Recalcati che parlava di una sua insegnante che diceva agli alunni a mo' di benvenuto: "Voi siete tutti chiodi storti!" lasciando intendere che il suo compito era quello di raddrizzarli. Recalcati aggiungeva che è esattamente il contrario: noi siamo esseri storti perché siamo veri e autentici, e nessuno deve raddrizzarci, ma lasciarci così con i nostri pregi e difetti.
A me è venuto in mente l' apologo taoista del Taoismo dove si parla dell' albero storto.
L'apologo dell'albero storto si trova negli scritti di Zhuangzi, uno dei principali filosofi del taoismo. L'idea centrale è che un albero storto, proprio perché non è perfetto e non è utile per la lavorazione del legno, viene lasciato crescere indisturbato, evitando di essere abbattuto. Questo simbolismo rappresenta il valore dell'imperfezione e della spontaneità nella vita: ciò che non si conforma agli standard comuni può avere una sua bellezza e una sua utilità proprio perché sfugge alle aspettative.
Nel taoismo, questa metafora si collega al principio del **Wu Wei**, ovvero l'azione senza sforzo, che incoraggia a seguire il flusso naturale delle cose senza opporre resistenza artificiale. È un invito a vivere in armonia con la propria natura, senza cercare di forzarsi in schemi rigidi.
In effetti siamo tutti alberi storti, perché non siamo prodotti meccanici tutti uguali
La nostra "stortaggine" è la nostra personalità, la nostra individualità. E non dobbiamo raddrizzarci, mA utlizzare le nostre curvature. Pensate che in fisica anche il tempo e lo spazio hanno le loro curvature.
Ma noi siamo figli di una cultura baciata che ci vorrebbe raddrizzare e rendere tutti uguali. Siamo condizionati da ideali di perfezione, da modelli metafisici di un Dio perfetto. E nessuno può spiegare perché da un Dio così perfetto sia nato un mondo così imperfetto.
Pensate che da questa cultura platonica ed ebraico-cristiana è nata l' idea che esista un mondo perfetto e che l' imperfezione e la morte siano i prodotti di un errore, di una caduta o di un peccato! Niente di più falso. Il mondo reale è esattamente questo qui, pieno di imperfezioni, ma vitale, dinamico e in via i trasformazione. E, se ci fosse un Dio, sarebbe esattamente così . "Il Dio dei vivi, non il Dio dei morti" diceva Gesù.
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