La natura ci ha fornito della respirazione come di un segno preciso della struttura oscillatoria di tutte le cose: con i suoi due moti contrari, ma complementari, che non possono certo disgiungersi né fare a meno l' uno dell' altro. Uno moto di entrata e uno di uscita, secondo un ritmo dinamico e variabile, benché entro certi limiti. I due moti devono alternarsi, ma mai smettere il loro rapporto. O è la morte.
Essere vivi è questo: una tensione continua tra due opposti che non può mai essere risolta.
Un ritmo binario che ci dice che ogni cosa e l' universo stesso oscillano, vibrano, si contrappongono accordandosi e si accordano contrapponendosi, in un dinamismo senza fine che è scolpito nel nostro corpo, nella nostra mente e negli avvenimenti stessi, che devono procedere dialetticamente.
Questo tipo di modello, sancito dalla legge di azione e reazione, è presente dappertutto - nel mondo esteriore e nel mondo interiore, due dimensioni che a loro volta costituiscono una oscillazione di opposti. È nella struttura stessa delle particelle, degli atomi, dei corpi celesti, del tempo e della psiche umana.
Quando perciò respiriamo siamo consapevoli che ogni cosa respira, cioè deve oscillare.
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