martedì 4 aprile 2017

Il combattimento interiore

Non viviamo in un mondo semplice, facile e lineare, un mondo che vuole solo la nostra liberazione e il nostro progresso. Se così fosse, saremmo molto più avanti.
Strappare i segreti al mondo è difficile, faticoso e pericoloso. L’universo vuole la nostra liberazione ma anche la nostra schiavitù, l’illuminazione ma anche l’oscurità, la chiarezza ma anche l’ignoranza e la confusione. Se siamo ottimisti, possiamo pensare ad un gioco; se siamo pessimisti, possiamo pensare ad una inimicizia cosmica, ad una forza che ci ostacola, ad un Dio che ci vuole prigionieri e che ci fa pagare tutto.
Ad ogni passo avanti, corrisponde un passo indietro. Ad ogni avanzamento, una regressione. Ad ogni vittoria, un nuovo ostacolo.
A livello mitologico, potremmo parlare di Dio e Satana.
Ai grandi liberatori dell’umanità, saggi, filosofi, scienziati, mistici, santi… non è stato risparmiato nulla. Hanno dovuto lottare duramente e superare prove di ogni genere. Tanto per dirne una, citiamo il caso di Gesù – non solo crocifisso, ma anche tradito dai suoi seguaci, in vita e dopo, ieri come oggi.
Ci troveremmo in un mondo ostile o addirittura maligno se non sapessimo che vi è una perfetta corrispondenza fra noi e il mondo: il mondo ha creato noi così come siamo, e noi stessi lo abbiamo voluto così com’è.
Potremmo dunque dire tutto si riduce ad un combattimento interiore, se non fossimo consapevoli che la contrapposizione fra interno ed esterno, fra dentro e fuori, è uno dei tanti dualismi che impestano la mente creatrice, che è poi la nostra stessa mente.
L’opera di liberazione è veramente complessa. Non abbiamo soltanto nemici esterni – ma anche noi siamo nemici di noi stessi.
Più che lottare, dobbiamo calmarci, essere pazienti e determinati, ma anche essere saggi, intelligenti e furbi.

Lottiamo come se avessimo un nemico che ci vuole ostacolare e uccidere. Il nostro dramma è il dramma cosmico.

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