domenica 30 aprile 2017

Conoscere se stessi

C’è sempre qualcosa che ci sfugge nella vita, e non è qualcosa di marginale, ma il fondamento stesso del nostro essere.
Avete mai notato che noi non possiamo vederci se non attraverso specchi, foto o video, cioè attraverso immagini riflesse e quindi in qualche modo interpretato? Mai direttamente.
Nello stesso modo, “colui” che osserva attraverso gli occhi come potrà vedere se stesso? C’è un’alienazione, una non-coincidenza, una scissione di base. L’io non può vedere direttamente tutto se stesso, ma vede frammenti o rappresentazioni.
Il “conosci te stesso” non è dunque facile e forse neppure possibile. San Paolo notava che oggi noi vediamo come in uno specchio, in modo confuso, ma un giorno vedremo “faccia a faccia”. Ma è così?
Forse non sarà possibile un riconoscimento, perché non si può riconoscere ciò che non abbiamo mai conosciuto.
Non a caso, talvolta dobbiamo ricorrere all’aiuto di uno psicologo per capire qualcosa di noi stessi che ci sfugge. D’altronde, ciò che chiamiamo “io” sembra essere un sistema di relazioni. E come potrebbe un sistema di relazioni esistere di per sé?

C’è un io dell’io che oggi non cogliamo. Ci sfugge sempre. A meno che non smettiamo di inseguirlo.

Nessun commento:

Posta un commento