mercoledì 12 aprile 2017

Conseguire la realizzazione

Noi poveri esseri umani cerchiamo e cerchiamo, come se ci fosse da accumulare qualcosa. Interpretiamo la realizzazione, l’illuminazione o la scoperta della verità come un’acquisizione, uno strato dopo l’altro. Ma è evidente che avvicinandoci alla fine della vita, incominciamo a disfarci di troppo fardelli.
La realizzazione ultima, dunque, è uno spogliarsi, un liberarsi; e per questo si chiama “liberazione”.
Alla fine, se scaviamo, non troviamo un nucleo più compatto, più profondo e più solido. Ma un non-io, un vuoto dell’ego, cui corrisponde un’espansione del sé, non più imprigionato da muri, paratie, compartimenti stagni, divisioni e limitazioni varie.

Dobbiamo spogliarci proprio dalla fonte di ogni imprigionamento: l’ego. Ecco il senso della morte che ci spaventa tanto.

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