martedì 28 giugno 2016

L'atteggiamento meditativo

Lo scopo della vita è volgere l’attenzione alle forme, ai colori, ai movimenti, ai suoni, alle multiforme attività che s’intrecciano dappertutto e, quindi, identificarsi con le sensazioni, le emozioni, gli stati d’animo che si alternano di continuo… in un gioco che non si ferma mai, tant’è vero che in Oriente si parla di samsara, la ruota che gira, la ruota di nascita e morte.
Ma ecco l’idea della meditazione: volgere l’attenzione non a ciò che è esterno e neppure solo all’interno, ma a ciò che sta sullo sfondo, a ciò che se ne sta immobile, a ciò che sta in silenzio, a ciò che rimane calmo.
Dall’agitazione-eccitazione dell’esistenza alla tranquillità, al silenzio, al non-condizionato e, dunque, alla non-mente.
Sembra un’operazione contro natura.
Perché non farsi trascinare negli innumerevoli giochi di azione e reazione, di causa ed effetto, e mettersi ad osservare la scena come se ne fossimo al di fuori?

Ovviamente, per non essere uno dei tanti animali che vivono in questo modo, per non stare al gioco scontato della vita e della morte, ma per contemplarlo, osservarlo e studiarlo, in modo da trovare il luogo da cui nasce ogni condizione – l’incondizionato, il segreto della vita.

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