sabato 25 giugno 2016

La profonda presenza mentale

Quando parliamo di presenza mentale, sembra che l’unico metodo sia quello di essere consapevoli giorno e notte. Ma la meditazione, presentata in questa forma, sembra essere una via per estendere il dominio della razionalità, per togliere ogni ombra alla luce.
Non è che,  in una prima fase, questo percorso sia sbagliato.
Però la dimensione della mente non basta. Bisogna in realtà vedere in che cosa sia incastonata questa presenza mentale, perché ciò che noi chiamiamo “mente” non è semplicemente il potere di un soggetto osservante, ma l’intero campo soggetto-oggetto.
In altri termini, la mente non è la funzione di un io, ma qualcosa che comprende sia l’io sia tutto ciò che lo circonda e lo compenetra.

La presenza mentale scopre anche il non-io, ovvero l’impersonalità del tutto.

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