venerdì 17 giugno 2016

L'amore condizionante e l'amore liberante

Se un altro fosse responsabile della nostra felicità, potrebbe anche, in ogni momento, privarcene. Non avremmo dunque in mano il bandolo della matassa: ce l’avrebbe sempre l’altro.
È solo questa la possibilità della felicità umana, quanto mai incerta e mutevole? O c’è una felicità che non dipende più dalle relazioni che abbiamo con gli altri, ma da quelle che abbiamo con noi stessi? Da un diverso rapporto con noi stessi?

Eliminare innanzitutto le dipendenze da qualsiasi essere umano o Padreterno, poi le presunzioni dell’io che si crede un Padreterno.

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