giovedì 30 giugno 2016

Dio come Supermente

Il concetto di “Dio” e tutte le sue rappresentazioni nelle varie religioni non sono che tentativi maldestri e infantili di circoscrivere nella razionalità qualcosa che potremmo anche chiamare “assoluto,” “incondizionato,”  “realtà ultima,” o “trascendenza.”
Ma l’assoluto resta al di là della portata della mente, altrimenti non sarebbe trascendenza, altrimenti sarebbe solo una specie di superuomo o di supermente. Il che non è, perché vediamo bene che non risponde alle nostre categorie duali e al nostro principio di non-contraddizione.
Se quindi è al di là della mente, non può essere conosciuto con i nostri abituali strumenti mentali e con i nostri concetti.

In conclusione, se Dio è una brutta copia della trascendenza, la preghiera è una brutta copia della meditazione… una spirituaità che ha capito che, se vogliamo trovare la verità-realtà, la mente va esclusa dalla ricerca.

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