martedì 21 giugno 2016

Il campionato dell'identificazione

In questi giorni, in Europa, molti sostenitori si identificano con una squadra di calcio e tifano per quella. Soffrono quando perde, esultano quando vince.
A causa si questa identificazione, arrivano perfino a picchiarsi fra di loro.
Non dico che il gioco del calcio sia stupido. Ma perché fare il tifo per una squadra? Non ci si gode meglio il gioco e non si è più obiettivi quando si guardano, senza passioni, senza pregiudizi, senza deformazioni psicologiche, altre squadre che si affrontano?
Lo stesso discorso vale per tutte le nostre identificazioni, compresa quella con la religione, con la famiglia e con il nostro io.
Quando ci identifichiamo irrazionalmente con qualcosa, immediatamente ci attacchiamo e diventiamo dei bruti e degli idioti. Regrediamo.
L’atteggiamento giusto è quello degli scienziati, che osservano, studiano e danno giudizi equilibrati.

Identificazione, identità, passionalità e parzialità vanno di pari passo.
L'identificazione non ci permette di conoscere come stanno le cose, dal calcio ai misteri dell'universo.

Nessun commento:

Posta un commento