sabato 28 maggio 2016

L'asceta e il gaudente

Un verso del Dhammapada dice: “Se rinunciando ad una felicità minore se ne ottiene una maggiore, una persona saggia rinucerà alla prima per avere la seconda”.
È una questione di buon senso e di convenienza. Ed è il criterio da utilizzare quando abbiamo a che fare con i desideri.
Ogni desiderio, infatti, mira al proprio soddisfacimento immediato. Ma siamo noi che dobbiamo fare un calcolo di convenienza.

Non si tratta di moralismo, ma di intelligenza. Non si tratta di repressione, ma di massimizzazione. Si lascia perdere il piccolo per ottenere il grande. 
In tal senso, un asceta può essere un vero gaudente.

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