giovedì 19 maggio 2016

Il corpo della donna

I vescovi tornano all’attacco della legge sulle unioni civili, ingigantendo il pericolo dell’utero in affitto.
Notiamo tra l’altro che tutte le opposizioni politiche hanno sottolineato questa paura, tanto che c’è da chiedersi se non sia stata la Chiesa a dettarne la linea.
Come se il corpo della donna non fosse sempre stato il campo di scontro tra progressisti e reazionari, e non fosse sempre stato strumentalizzato.
Non è un caso che tutte le religioni paternalistiche battano su questo tasto: la sottomissione della donna al maschio dominante.
Quello che è cambiato oggi sono le tecniche di fecondazione, che possono essere disgiunte dall’unione sessuale.
Ma laddove la donna è considerata inferiore e costretta solo ad avere figli, che differenza c’è rispetto allo sfruttamento dell’utero in affitto? E quale sfruttamento del corpo della donna non hanno compiuto le religioni?
Dunque, di che cosa ci si lamenta? Che le si paghi un prezzo?

Già, vogliono continuare a sfruttarla sena nemmeno pagarla. Tutto per amore, s’intende – e gratis.

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