sabato 14 maggio 2016

Il percorso dell'evoluzione

È puerile pensare che la coscienza nasca all’improvviso nella storia evolutiva per qualche intervento divino o per un caso fortuito. Già nelle prime forme di vita è presente un principio di coscienza. Dagli aminoacidi all’ameba, dall’ameba al pesce, dal pesce all’anfibio, dall’anfibio al rettile, dal rettile al mammifero, dal mammifero all’uomo, l’evoluzione segue un percorso di progressivo potenziamento della consapevolezza. Se quindi trovassimo un altro pianeta in cui è fiorita la vita, anche lì ci sarebbero esseri dotati di una coscienza, maggiore o minore.
Nel nostro stesso mondo, attualmente convivono esseri viventi dotati di differenti livelli di consapevolezza.
Non possiamo dunque pensare che l’evoluzione finisca qui: ci dev’essere un ulteriore passo, quello che oggi tutti stiamo compiendo, anche se non in maniera lineare e non uguale per tutti.  C’è chi riuscirà a compiere questo passo e chi no.
Nei nostri metodi di meditazione tentiamo proprio questo sforzo, che consiste nell’essere sempre più consapevoli di noi stessi e dei nostri rapporti con il mondo, nell’uscire dai soliti schemi ripetitivi, nel superare il dualismo mentale, emozionale e psicologico, nell’acuire la sensibilità, nel rigettare il pensiero mitologico e nel trovare un nuovo senso della realtà.

Dobbiamo insomma essere consapevoli che stiamo contribuendo alla faticosa nascita di un nuovo livello di coscienza.

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