lunedì 20 luglio 2015

La mente innovatrice

Siamo abituati a basarci sulle esperienze del passato come criterio di accertamento. Ma anche le esperienze devono essere superate e rinnovate. Quindi, più che sulle esperienze, dobbiamo basarci su nuove sperimentazioni. Non basta riformare il vecchio, dobbiamo ridefinirlo.
Noi siamo convinti di tante cose, che in realtà sono solo apparenze o addirittura false esperienze. Tutti per esempio erano convinti che il sole girasse intorno alla Terra, finché…
Analogamente, tutti siamo convinti di essere un io separato e delimitato. Ma in realtà tutto ciò che percepiamo, sentiamo e conosciamo, è una nostra sensazione, non qualcosa di esterno. Il tavolo fa parte di noi, esattamente come la luna. Sono tutte nostre sensazioni. Siamo noi che distinguiamo concettualmente un dentro da un fuori, un io da un non-io, un sé dalla materia, noi dal mondo.
Dobbiamo invece renderci conto che queste distinzioni sono semplici definizioni mentali e che tutto che sperimentiamo è una nostra esperienza, non qualcosa messo là fuori. Il tavolo è dentro di me, è me; così come la luna e la volta stellata.
Non c’è limite a questo mio “me”.
Io sono tutto. È a questa nuova consapevolezza che dobbiamo arrivare. Dobbiamo cambiare anche le vecchie esperienze. E risvegliarci al nuovo universo, tutto permeato di una stessa “sostanza”, quella di cui siamo fatti anche noi.

Tutto è presenza consapevole. Non esiste nessun soggetto distinto dagli oggetti. Tutto è un unico soggetto. E noi lo siamo.

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