mercoledì 8 luglio 2015

La caduta della fede

Non si può arrestare la caduta della fede nel Dio provvidenziale. È la storia dell’essere – che segue sempre vie tortuose per raggiungere un po’ di consapevolezza.
Quel Dio era una costruzione della mente, un’astuta invenzione dei preti. Ha la stessa natura degli dei greci e romani. Dove sono finiti?
Sono finiti nel Dio attuale, l’ultima loro versione, riveduta e corretta. Se al posto di molti ne mettiamo uno o tre (il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo), cambia la forma ma non la sostanza. Sappiamo bene, per esempio, che la Madonna è l’ultima forma assunta dall’antica dea Madre.
Ma come sono svaniti gli dei, così sta svanendo il Dio unico delle religioni, nelle sue varie declinazioni.
La fase successiva, però, non è l’ateismo. È la scoperta che ciò che chiamiamo Dio e che riteniamo collocato in cielo, in qualche luogo lassù, è invece proprio qui, in questo mondo, “dentro di noi”.
Questa posizione è più comoda perché è faticoso e deludente pregare un Dio che non risponde.
Ma non è neppure facile convincere le masse, abituate a implorare e ad umiliarsi pur di elemosinare qualche favore, a fare un salto di qualità, ad avere un moto di orgoglio.

La notizia buona è che questo Dio l’abbiamo proprio a portata di mano. La cattiva è che siamo così alienati che non ritroviamo, non solo Dio, ma neppure noi stessi. E poi bisogna anche rimboccarsi le maniche, darsi da fare, assumersi delle responsabilità e, insomma, diventare parte attiva, anziché limitarsi ad un ruolo di passivo supplicante.

2 commenti:

  1. E' un passaggio che ho fatto, non è caduto solo Dio, è caduta la mente ragionante, sostituita da una mente senziente. Però non jo incontrato nessuno che abbia fatto questa esperienza...

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  2. E' un passaggio che ho fatto, non è caduto solo Dio, è caduta la mente ragionante, sostituita da una mente senziente. Però non jo incontrato nessuno che abbia fatto questa esperienza...

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