Se hai esperienza di una cosa che ha il suo contrario, quel
contrario esiste – anche se non ne hai un’esperienza diretta. Perché la realtà
è stata costruita con un aspetto e un ritmo binario, continuamente oscillante,
completamente e perfettamente contraddittorio.
Una modalità femminile, ambivalente e ambigua. La “femmina oscura”
del taoismo. Molle/duro, consistente/inconsistente, presenza/assenza,
pieno/vuoto, ecc. Prendiamo quest’ultima antinomia. Se tu conosci il pieno, per
forza deve esistere e trarne la sua identità anche il vuoto. Ecco perché gli
scienziati (e i taoisti) sono arrivati a pensare che tutto abbia avuto origine
dal vuoto. Era inevitabile che ci arrivassero. Perché il vuoto trae la sua definizione
e la sua esistenza dal pieno.
Questa è la logica dell’universo. Se conosci la destra, deve
esistere la sinistra. Se esiste il maschio, deve esistere la femmina. L’assenza
prevede e determina la presenza, e viceversa.
Perciò si può prevedere il polo opposto anche se non è esperito direttamente.
Per la logica dell’universo, ogni cosa deve prevedere il suo
contrario: particella/antiparticella, materia e antimateria, forza di gravità/forza
di repulsione, unione/divisione, armonia/dissidio.
Bene/male, alto/basso, giusto/ingiusto, sì/no,
conflitto/conciliazione, luce/buio, creazione/dissoluzione, vita/morte, aldiqua/aldilà,
piacere/dolore, inizio/fine, amore/odio, uno/molti, caldo/freddo… se c’è una
cosa, c’è il suo contrario. Le cose sono a coppie, perché dal conflitto viene
il divenire.
Ma questo andamento dinamico (un processo) ci permette di
conoscere e far essere l’intero campo
delle possibilità e non girarci intorno come il cane che insegue la propria
coda. Le cose vanno prese a due.
Perfettamente contradditorio e in apparenza in contrasto, ma in
realtà complementari.
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