Hanno scoperto che ci piacciono le persone che
assomigliano a noi o ai nostri genitori. Ma in realtà queste cose si sanno da secoli. L’amore scatta quando incontriamo qualcuno che assomiglia a nostra
madre (se siamo maschi) e a nostro padre (se siamo femmine). Perché questi sono
i nostri amori primari, che ci condizioneranno tutta la vita. Lo diceva anche
Sigmund Freud.
Le persone opposte non ci attraggono. Basta fare
un esperimento con delle fotografie: ci piaceranno quelle che assomigliano ai
nostri genitori.
Del resto, incontriamo tante persone, ma non ci
innamoriamo di tutte, ma solo di alcune. E questo è il motivo.
Dunque, non si scopre nulla di nuovo. Però, se ne
parli alla gente, cascano dalle nuvole. E dicono che l’amore è un mistero. No,
non è un mistero: è il condizionamento primario. Ed è visibile se osservi bene.
Tutti tendiamo a riprodurre una relazione che ci
ha segnati all’origine. Anche qui non siamo liberi. Ti tocca amare tua madre o
tuo padre anche se non l’hai deciso. E, se avevi un brutto rapporto con i tuoi
genitori, lo avrai anche con i tuoi amori.
Inoltre, che ci piaccia o no, noi assomigliamo ai
nostri genitori. E quindi è facile giungere alla conclusione che, in realtà,
noi cerchiamo noi stessi!
E qui giungiamo al punto. È sempre per amore di
sé, del Sé, che possiamo amare.
Ma anche questa non è una scoperta. Figuratevi
che lo dicevano già le Upanishad centinaia di anni fa. Sentite e meditate queste
parole:
"Non
è per amore del marito che è caro il marito, ma per amore dell'Atman (il Sé=
amore di sé) il marito è caro. Non è per amore della moglie che la moglie è
cara, ma è per amore dell'Atman che la moglie è cara. Non è per amore dei figli
che i figli sono cari , ma è per amore dell'Atman che i figli sono cari. Non è per
amore della ricchezza che amiamo la ricchezza, ma è per amore dell'Atman che amiamo
la ricchezza. Non è per amore di questo mondo che ci è caro questo mondo, ma è per
amore dell'Atman che si ama il mondo. Non è per amore degli Dei che veneriamo
gli Dei, ma è per amore dell'Atman che amiamo gli Dei. Non è per amore delle
creature che abbiamo a cuore le creature, ma è per amore dell'Atman che amiamo
le creature. Di fatto nulla in questo universo è amabile e amato per se stesso,
ma perché si ama il Sé, ogni cosa di questo universo ci è cara. È' il Sé ciò
che deve essere realizzato, vedendo, ascoltando, comprendendo, meditando il Sé.
In verità chi avrà veduto, ascoltato, inteso, meditato l'Atman, realizzando il
Sé, avrà conosciuto ogni cosa.”
Mistero svelato.
Gentile Lamparelli,
RispondiEliminaciò significa che quando muoiono i genitori e i figli, limitandoci ai familiari più stretti, non dovremmo soffrirne troppo, visto che essi si "sciolgono" nella loro vera natura, e noi che gli sopravviviamo siamo già quella identità reale? Grazie... Roberto Ricci
Dovrebbe essere così. Ma non è così perchè noi siamo troppo attaccati ai corpi e alle nostre identità terrene. In fondo dovremmo arrivare alla morte, nostra o dei nostri cari, come a una liberazione finale dal falso, dall'apparenza e dai condizionamenti. Finalmente liberi, finalmente realizzati.
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